Esaurite le scorte del farmaco salvavita di 1800 lodigiani

Cambia il produttore, emergenza per il farmaco che salva la vita a circa 1800 lodigiani.

Si tratta del Sintrom, il medicinale utilizzato per scoagulare il sangue e prevenire la trombosi. La Novartis ha venduto il medicinale a una nuova azienda del Lussemburgo, ma in questa fase di passaggio, la produzione non è garantita.

Chi ha terminato le scorte deve di nuovo rivolgersi al suo medico che in sintonia con il centro trasfusionale dell’ospedale Maggiore deve prevedere una terapia sostitutiva.

Trattandosi però di farmaci particolari l’attenzione deve essere massima.

«Ho contattato il distributore italiano, la Alloga - spiega la farmacista della comunale 3 dell’ospedale Elisabetta Ferri -, il farmaco non è ancora disponibile. Hanno detto che la distribuzione inizierà intorno al 10 maggio. Non è vero però, come si dice, che qualcuno a Milano, a differenza di noi lodigiani, ha il farmaco. Mi hanno assicurato che è un problema generale. Chi ce l’ha è perché ha ancora delle scorte. I medici e i primari dell’ospedale mi hanno chiesto di sollecitare, anche perché è usato per molte patologie. I medici ora devono riadattare tutte le terapie. Purtroppo entrambi i tipi di Sintron non sono reperibili, sia il dosaggio di un milligrammo che quello da 4. Il principio del farmaco anti trombotico è l’acenocumarolo».

Anche le altre farmacie della città hanno esaurito le scorte: «Noi - spiegano dalla farmaci Giberti di corso Roma - abbiamo venduto venerdì le ultime scatole a dei pazienti che arrivavano dal Milanese». Anche la farmacia Manfrini di piazza della Vittoria è nella stessa situazione. «L’Aifa ha comunicato che il medicinale sarà di nuovo distribuito dal 6 maggio.«Non è una molecola banale - commenta il farmacista Paolo Riccaboni -. Sarà un grosso problema». Moltissimi pazienti non sono stati ancora informati e sono increduli: «Io - dice una signora - non ho mai avuto problemi a trovare il farmaco. Non so nulla di questa vicenda». Parole di preoccupazione arrivano dal primario di medicina trasfusionale Giuseppe Cambiè: «Ho sollecitato delle spiegazioni - dice il medico -. Le terapie non si possono certo sospendere. Anche sostituire questo farmaco con un altro potrebbe creare dei disagi. Dovremo verificare di caso in caso, ma è veramente un grosso problema che non ci è mai capitato in passato. Il Sintrom è un farmaco utilizzato nel 99 per cento dei casi in ambulatorio. Il medico di famiglia in accordo con il centro trasfusionale dovrà valutare le situazioni di ciascun malato. Spero che il ritardo nella produzione sia minimo. Chi magari ha una terapia che prevede un quarto di pastiglia 3 volte alla settimana potrebbe disporre delle scorte che gli consentono di proseguire fino alla nuova produzione del farmaco. Chi invece stava per accingersi a fare rifornimento dovrà rivolgersi al suo medico. Siamo pronti a valutare caso per caso. È un’emergenza, la affronteremo come sempre».

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