Erba alta anche sulla pista dell’elisoccorso

Erba alta sulla pista di atterraggio dell’elisoccorso. Ma per l’Azienda ospedaliera «non è un problema. Gli elicotteri possono atterrare tranquillamente».

Secondo indiscrezioni però, la stessa erba che è cresciuta ai bordi della pista, ma anche all’interno, avrebbe creato qualche disagio proprio la scorsa domenica durante il soccorso del 19enne somalo inghiottito dall’Adda, a Boffalora. L’erba, poi, se troppo alta, potrebbe coprire anche le stesse illuminazioni a terra che garantiscono l’atterraggio dell’elisoccorso durante la notte.

«Attualmente - commenta il responsabile della Articolazione aziendale territoriale del 118 di Lodi Giorgio Beretta - non abbiamo ricevuto segnalazioni di difficoltà degli elicotteri ad atterrare». Anche il responsabile dell’ufficio tecnico dell’Azienda ospedaliera di Lodi Maurizio Bracchi è tranquillo: «Il taglio dell’erba e la manutenzione spettano all’Azienda ospedaliera e quando è necessario interveniamo - commenta Bracchi -. Gli elicotteri atterrano anche nei campi, a meno che l’erba non sia alta due metri e mezzo, ma non mi sembra sia questo il caso».

La scelta di atterrare o meno, a seconda delle condizioni della pista spetta di volta in volta al pilota. È lui che decide se l’illuminazione è adeguata, in caso di intervento in notturna, se l’erba copre le luci a terra, o se impedisce, per esempio, o no, di valutare l’altezza effettiva del velivolo dal suolo.

La pista dell’elisoccorso è diventata agibile per i voli in notturna da circa tre anni. Una polemica politica era sorta in concomitanza con il drammatico incidente che aveva visto coinvolta, nel luglio 2012, l’ex consigliera comunale del capoluogo Isa Veluti. Magari anche il trasporto in elisoccorso non avrebbe cambiato la situazione, ma la donna era stata trasportata a Milano in ambulanza proprio per il mancato funzionamento in notturna dell’eliporto.

Da anni, infatti, la pista era inagibile in notturna per una questione burocratica di mancata chiarezza su chi, tra Comune di Lodi e Azienda ospedaliera avrebbe dovuto occuparsi dell’illuminazione.

L’ok dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) al funzionamento dell’elisoccorso in assenza di luce era legato, infatti ad alcune prescrizioni: l’abbassamento dei due pali dell’illuminazione, in via Massena e altri segnalatori luminosi da installare sui tre pali dell’illuminazione in via Battaglia di Cassano.

A settembre, poi è stato raggiunto l’accordo. Il Comune è intervenuto con i lavori e l’Enac, due anni dopo aver dato le indicazioni e a tre anni di distanza dalla realizzazione della pista, ha potuto dare l’autorizzazione.

Per una serie di ragioni e rimbalzi di responsabilità, i lavori erano rimasti fermi.

Secondo palazzo Broletto avrebbe dovuto essere l’Azienda ospedaliera a chiedere a Enel sole l’autorizzazione ad abbassare i pali e ad installare le luci. L’Azienda ospedaliera di Lodi, dal canto suo, aveva dichiarato di non avere la competenza ad intervenire su impianti comunali.

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