Emergenza profughi, Guerini lunedì all’incontro con Gabrielli

Non è tanto la necessirà di accogliere i profughi a mettere in difficoltà le realtà locali, ma «l’incertezza e l’approssimazione che hanno caratterizzato la situazione». A dirlo è il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini, che denuncia ancora una volta il mancato rispetto del patto stretto tra Stato ed enti locali lo scorso 6 aprile a Roma: «Gli accordi siglati a livello nazionale avevano stabilito procedure precise e garanzie inequivocabili di concertazione con gli enti locali - spiega Guerini-, sia per la destinazione dei profughi che per la rendicontazione economica dei relativi oneri da sostenere». Lo stesso sindaco di Lodi ha firmato quegli accordi che ora difende come delegato Anci in Conferenza Unificata e con lo stesso ruolo incontrerà lunedì Franco Gabrielli, capo dipartimento nazionale della Protezione Civile e commissario delegato dal Governo per la gestione dell’emergenza profughi, un’occasione a cui partiperà con il vivo auspicio che risolva i tanti dubbi ancora aperti. Tra questi la mancanza in Lombardia della figura del “soggetto attuatore”, che nel suo territorio di competenza ha il ruolo di coadiuvare il commissario nazionale nell’individuazione, adeguamento, allestimento o realizzazione con procedure d’urgenza delle strutture per il ricovero e l’accoglienza dei profughi. Lo scorso 2 maggio queste figure sono state individuate per tutto il territorio nazionale, ad esclusione della Lombardia.

Il sindaco di Lodi, e delegato Anci in Conferenza unificata, lunedì incontrerà lunedì Franco Gabrielli, capo dipartimento nazionale della Protezione Civile e commissario delegato dal Governo per la gestione dell’emergenza profughi

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