Elezioni a Lodi, tutti contro l’Imu

Con l’introduzione dell’Imu, il tema delle tasse si è fatto sempre più rilevante. A Lodi la pressione fiscale è troppo elevata? Può essere ridotta? E se sì, come? Riducendo le imposte, il Comune avrà meno introiti, dove saranno recuperate allora le risorse? Come agevolare i cittadini e gli imprenditori?

Ecco come i sette candidati al Broletto hanno risposto alle domande sulle tasse.

UGGETTI «La nostra proposta centrale in materia di fisco locale è l’aumento da 13mila a 15mila euro della soglia di esenzione dall’addizionale Irpef, che porterebbe da 10mila a oltre 12mila i lodigiani che non pagano l’imposta su un totale di circa 30mila che presentano la dichiarazione dei redditi», spiega Simone Uggetti. «Sull’Imu vedremo cosa farà il governo, ma ipotizzando che le cose restino come ora il nostro obiettivo è continuare a tutelare la prima casa con l’aliquota base, che insieme alle detrazioni ha consentito a quasi la metà dei proprietari di prime case di non pagare l’imposta. Prevediamo agevolazioni per i nuclei famigliari numerosi e ci impegniamo a cercare margini di manovra per ulteriori agevolazioni sulle piccole attività produttive, nonché per i proprietari di immobili commerciali che sigleranno accordi per contenere gli affitti dei negozi. Sulla tassa rifiuti incombe la Tares, che al momento è un po’ un rebus: noi intanto siamo riusciti (caso unico in Italia) a bloccare la Tarsu per 8 anni consecutivi».

COMINETTI «Oggi un Comune non può chiudere gli occhi di fronte alla situazione in cui versano famiglie e imprese e, pur avendo l’obbligo di presentare un bilancio sostenibile, deve intervenire per aiutare i propri cittadini», afferma Giuliana Cominetti. Come? «Attraverso l’ottimizzazione della macchina municipale pensiamo di ridurre la spesa corrente del 5 per cento. In particolare, agiremo sull’Imu per la prima casa e per le attività produttive, ipotizzando, per quanto riguarda l’abitazione, una diminuzione dell’aliquota fino al 2 per mille, al minimo consentito dalla legge, e un taglio dell’aliquota anche su negozi e botteghe, magazzini, laboratori. Piani ad hoc potranno essere messi in campo per le imprese in difficili situazioni finanziarie. Per diminuire il carico tributario sul reddito da lavoro valuteremo l’abbattimento dell’addizionale comunale sull’Irpef».

TADI «Le possibilità del Comune in tema di tasse sono poca cosa - afferma Sergio Tadi -, il margine d’intervento è limitato». Le nostre proposte, in ogni caso, non sono solo finalizzate al detassamento ma alla ricerca di opportunità». La sua squadra interverrebbe su Imu, Tares e Irpef: «Per quanto riguarda l’Imu sulla prima casa, sono già previste diverse esenzioni. Se consideriamo l’Imu sul commerciale, invece, noi vogliamo applicare un’aliquota dello 0,46 per aiutare le piccole attività, oggi è allo 0,87. Sulla Tares è difficile fare ragionamenti perché non ci sono ancora indicazioni chiare, tuttavia pensiamo ad un’esenzione sulle nuove attività. Si può intervenire anche sull’Irpef, a favore dei dipendenti. Queste sono le misure concrete che si possono applicare immediatamente, il minor gettito può essere recuperato con l’evasione della Tarsu degli anni precedenti». Tadi eliminerebbe subito la tassa di soggiorno, «un balzello che ri è rivelato un flop pauroso».

BUZZI Abolire l’Imu sulla prima casa, perché «le risorse si recuperano attraverso una giunta più snella, la riduzione delle partecipate e il taglio delle consulenze, valorizzando il personale interno, ignorato in questi anni dal centrosinistra a favore dei protetti esterni». Stefano Buzzi la definisce una «lotta agli sprechi effettuata dalla giunta Uggetti-Cominetti», alla quale aggiunge «la revisione del rapporto con Equitalia, degli affitti e della loro regolarità, la dismissione delle aree pubbliche non strategiche». Un occhio di riguardo è dedicato al commercio: «La riduzione delle tasse per gli esercenti per l’uso del plateatico potrebbe favorire l’arrivo di nuove attività, oltre all’abolizione delle tasse sulle insegne luminose. Credo infine che la tassa rifiuti debba essere commisurata alla reale produzione e non solo in base alla metratura».

DARDI «La nostra parola d’ordine? Meno tasse per famiglie ed imprese». Andrea Dardi ha in cantiere il “quoziente Lodi”: la tassazione della famiglia sarà determinata da numero ed età dei figli, gli oneri sostenuti per la cura familiare e le spese essenziali. «Circa il ticket delle mense scolastiche vorremmo potenziare gli sconti sui secondi e sui terzi figli. Per le imprese prevediamo l’esenzione dal pagamento della Tares per i primi due anni dall’insediamento di nuove attività, la riduzione dell’Imu per i locali utilizzati come negozi. A sostegno delle imprese edili, la mia amministrazione dimezzerà gli oneri di urbanizzazione. Prevediamo “maxi sconti” per premiare chi ricorre ad un’edilizia sostenibile e per chi recupera edifici del centro storico. Le risorse per queste misure arriveranno dalle privatizzazioni delle partecipate e da una “cura dimagrante” della macchina comunale».

STALTARI Il candidato sindaco di Unione popolare suggerisce anzitutto di snellire la burocrazia. «Bisogna rendere le pratiche amministrative più veloci e abbassare le tasse sui giovani che si affacciano al mondo del lavoro – annuncia Francesco Staltari –. E poi il municipio potrebbe assegnare ai giovani imprenditori dei locali pubblici sfitti a canoni ridotti, per creare così lavoro e far avviare nuove aziende. I tributi locali vanno poi abbassati, soprattutto sulle iniziative imprenditoriali. Una misura che va adottata per gradi. Ribadisco che è necessario accedere di più ai bandi europei e ai bandi regionali da parte dell’ente locale per raccogliere finanziamenti».

CONIA Domenico Conia, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle si impegna a tutelare la prima casa riducendo l’aliquota Imu, a cancellare la tassa sui rifiuti per le famiglie a basso reddito e ad estendere le misure a sostegno delle famiglie, grazie all’ampliamento del fondo di sostegno economico, intervento realizzabile grazie al taglio degli sprechi. Conia propone la nascita di uno “sportello comunale arretrati” per dilazionare le imposte comunali e le ammende amministrative arretrate senza far ricorso alla riscossione forzata di Equitalia, in questo modo sarebbe possibile valutare ogni singola richiesta di dilazione dei cittadini o di imprenditori e commercianti. Infine, Conia propone di agevolare l’accesso all’edilizia pubblica e privata per giovani coppie. Il candidato è contrario al conferimento del patrimonio edilizio comunale alla controllata Astem.

I PROBLEMI DI LODI: LA PAROLA AI CANDIDATI - Con l’introduzione dell’Imu, il tema delle tasse si è fatto sempre più rilevante. A Lodi la pressione fiscale è troppo elevata? Può essere ridotta? E se sì, come?

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