ELEZIONI La Lega prova a risalire ma nel Lodigiano perde due assessori e un consigliere

Al Carroccio locale resta da giocare soltanto la carta degli assessorati esterni

La Lega Salvini Premier nel Lodigiano interrompe la caduta, tiene e prova anche la risalita, ma non è sufficiente. In termini di rappresentanti è il partito che esce sconfitto da queste elezioni. Anche se con qualche segnale incoraggiante, da tre rappresentanti, gli assessori Guido Guidesi e Pietro Foroni, e il consigliere regionale Selene Pravettoni, al momento nella prossima legislatura non sarà rappresentata. Rimane una possibilità legata agli assessorati esterni, ma è una strada impervia.

Il risultato percentuale per i Lumbard è stato un chiaro segnale di stop alla caduta libera che si conosceva ormai da qualche tornata elettorale. I fasti del 2018, primo partito con il 34,02 per cento e oltre 40mila voti, sono lontanissimi, ma si sapeva. Alle politiche di settembre (pur con confini circoscrizionali diversi) la Lega era rimasta sotto il 15 per cento e ampiamente (11,16 alla Camera, 13,80 al Senato). Per questo motivo il 17,30 per cento delle elezioni regionali sul territorio è una boccata d’ossigeno, risultato per giunta migliore del dato regionale, fermo al 16,53 per cento. In termini di voti assoluti, sono stati poco più di 10mila 500, solo un quarto di cinque anni fa, ma il dato assoluto è profondamente condizionato dall’altissimo astensionismo di domenica e lunedì, quindi difficilmente raffrontabile. Inoltre, la lista del Presidente Lombardia Ideale, la civica a sostegno di Fontana, mai come quest’anno è sembrato uno spin off della Lega, e nel Lodigiano ha raccolto un altro 8,46 per cento. I voti d’area, insomma, proiettano potenzialmente la Lega a un 25 per cento territoriale che non è distante dal risultato di Fratelli d’Italia. Alle passate elezioni amministrative di giugno, il risultato aggregato d’area (Lega Salvini Premier + Sara Casanova Sindaco) era stato del 18,50 per cento. E in alcuni paesi, i Lumbard continuano a essere saldamente primo partito, come a Marudo o Massalengo, anche se perdono il primato in tutte le città a vantaggio di Fratelli d’Italia. Insomma, da qualsiasi parte la si guardi, il risultato sembra migliore rispetto al passato recente. A pesare però è il confronto con il 2018, quando la Lega era ai massimi nazionali, e soprattutto il peso avuto dai Lumbard lodigiani nell’ultima legislatura. Cinque anni fa Pietro Foroni fu eletto in consiglio, ma assunse il ruolo di assessore al Territorio, facendo così entrare Selene Pravettoni in consiglio. Dopo il Covid, Guido Guidesi, all’epoca parlamentare, fu chiamato da Fontana per prendere la guida dell’assessorato allo Sviluppo Economico. Oggi, la legislatura è destinata a partire senza rappresentanti della Lega.

È vero che alle passate politiche di settembre i Lumbard lodigiani sono stati penalizzati a vantaggio di altri territori, e dunque per l’equilibrio politico-territoriale interno alla Lega in Lombardia un posto in giunta per il Lodigiano potrebbe esserci. Lo stesso Fontana aveva speso parole di apprezzamento sincere per il lavoro di Foroni e di Guidesi. A mettersi di traverso però potrebbe essere Fratelli d’Italia, che dall’alto del suo primato nel centrodestra rischia di fare man bassa di posti in giunta. E a quel punto trovarne uno per la Lega lodigiana potrebbe diventare un miraggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA