Ecco come cambia la tassa rifiuti

A dicembre in arrivo i bollettini per la seconda rata,

che sarà mediamente più salata che in passato.

Da gennaio ennesima rivoluzione fiscale con la Trise

Hanno nomi incomprensibili e mettono già paura ai contribuenti. Trise, Tari e Tasi si apprestano a debuttare il prossimo anno nei comuni italiani e dovrebbero garantire maggior autonomia decisionale ai sindaci, secondo un principio già espresso dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni: pago, vedo, voto. I primi cittadini potranno modulare la pressione fiscale sui loro concittadini, i quali, dal canto loro, se non saranno soddisfatti dei servizi erogati dai comuni potranno sempre utilizzare lo strumento del voto per bocciare l’operato dei loro amministratori.

In attesadella rivoluzione fiscale, rimangono però i dubbi sul passaggio dalla vecchia tassa rifiuti, la Tarsu, alla nuova Tares. La situazione nel Lodigiano è a macchia di leopardo e per i cittadini il quadro è tutt’altro che chiaro. Il motivo? Entro il 30 novembre i comuni avrebbero dovuto approvare il bilancio di previsione con le aliquote per la Tares. La seconda rata della Tarsu (la prima è stata pagata a giugno) sarebbe stata dunque trasformata in Tares e i bollettini sarebbero arrivati a casa dei lodigiani entro la metà di dicembre. Il condizionale però è d’obbligo, perché la situazione è destinata a cambiare, almeno in parte. Nell’ambito della legge di stabilità, dovrebbe essere garantita ai comuni la possibilità di scegliere, per il mese di dicembre, se utilizzare la nuova Tares oppure mantenere la vecchia Tarsu, ma con una maggiorazione. Ci sono comuni, come Lodi Vecchio, che non hanno ancora definito le regole della Tares e dunque invieranno ai cittadini i bollettini per la Tarsu, che sarà ancora calcolata sulla base dei metri quadri delle abitazioni, ma con una maggiorazione. Lodi ha sospeso la procedura di approvazione del bilancio alla luce delle novità in arrivo da Roma: la giunta Uggetti è orientata a mantenere la Tarsu (da pagare a metà dicembre) che tuttavia anche in questo caso sarà maggiorata (30 centesimi a metro quadrato) e la maggiorazione andrà direttamente a Roma (si calcola che varrà circa 900mila euro).

«La maggior partedei comuni lodigiani ha comunque già approvato il regolamento della Tares e utilizzerà quello per emettere i bollettini di dicembre - spiega il sindaco di Lodi Vecchio e presidente dell’Associazione comuni lodigiani, Giancarlo Cordoni -, l’anno prossimo poi cambierà tutto». Il quadro, per stessa ammissione del presidente di Acl, rimane «confuso», specie per i cittadini che a dicembre riceveranno i bollettini. Una cosa è certa: la seconda rata della tassa rifiuti (Tarsu o Tares) sarà più salata per molti lodigiani. E la Tares rischia di andare in pensione pochi mesi dopo essere entrata in vigore.

Restano alla finestrale associazioni di categoria degli industriali e degli artigiani del Lodigiano, che in questi mesi hanno combattuto un’aspra battaglia con diversi sindaci, al fine di ottenere una modulazione della nuova Tares che non penalizzasse oltremodo le attività produttive. Novità significative potrebbero arrivare a breve.

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