È morto per salvare l’amico

Gianluca ha lasciato il carcere: il 19enne di Bottedo che l’altra notte ha accidentalmente fatto partire dalla pistola del padre un colpo di pistola, che ha colpito alla testa l’amico e coetaneo Luigi Villa di Cavenago d’Adda, uccidendolo sul colpo, resta indagato a piede libero per omicidio colposo, ma il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna ritiene che non ci siano esigenze cautelari, e che, anzi, come auspicato dal difensore, la sua famiglia possa essere al momento l’ambiente più idoneo, dopo una tragedia più grande di lui. L’autopsia effettuata in queste ore ha confermato che la morte è stata causata da un solo colpo di pistola alla testa di Villa, dall’alto verso il basso: la vittima, mercoledì sera, era accorsa a Bottedo assieme a un amico, rimasto illeso, per dissuadere Gianluca da un possibile tragico gesto, dovuto a una delusione amorosa. Il colpo potrebbe essere partito mentre il 19enne maneggiava l’arma senza la necessaria esperienza. La procura ha anche concesso il nulla osta alla restituzione del corpo di Luigi, figlio unico, ai suoi genitori. Settimana prossima Gianluca sarà interrogato per la convalida formale dell’avvenuto arresto.

L’autopsia sul corpo di Luigi Villa ha appurato che il ragazzo di Cavenago è stato ucciso da un colpo sparato dall’alto verso il basso. Nel frattempo il giovane che ha fatto fuoco nella tragica notte di Bottedo ha già lasciato il carcere

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