Doppia razzia sull’asse Lodi-Codogno

Doppia razzia nella notte fra Lodi e Codogno. La stessa banda di ladri, infatti, ha preso di mira prima il bar che si trova alle spalle del distributore Tamoil lungo la via Emilia, fra Lodi e San Martino, poi il centro di telefonia Vodafone One di Codogno. Dopo questo colpo, però, la loro auto è stata intercettata dai carabinieri e inseguita fino a Guardamiglio, dove si è schiantata contro il cancello di una ditta. A quel punto i ladri sono fuggiti, ma hanno dovuto abbandonare sull’auto buona parte della refurtiva accumulata.

Il primo allarme, quindi, è scattato intorno alle 23.30 al bar lungo la via Emilia, già preso di mira diverse volte negli ultimi anni (quello di ieri è stato il terzo dal maggio scorso). I ladri hanno sfondato, forse con una mazza, una porta a vetri secondaria, poi hanno cominciato a far “cadere” nelle loro borse tutte le sigarette presenti sugli scaffali. Circa 700 pacchetti. Le telecamere c’erano, ma sembra che non abbiano ripreso nulla per un guasto.

Sul posto sono intervenute subito le volanti della questura, ma al loro arrivo dei ladri non c’era più traccia. Ieri mattina, invece, nel bar sono entrati gli uomini della Scientifica per i rilievi di rito.

Dopo meno di un’ora dal colpo di Lodi, però, la banda è tornata di nuovo in azione: questa volta a Codogno, al centro di telefonia Vodafone One che si trova vicino alla stazione ferroviaria. La mezzanotte era passata da poco quando i ladri hanno varcano la porta d’ingresso del negozio, fatta crollare ancora una volta a colpi di mazza, e in appena 45 secondi hanno svaligiato una ventina di cellulari, un pc portatile e un pacchetto di simcard.

Le telecamere, in questo caso, hanno ripreso tutto: l’automobile che arriva e si ferma tenendo i fari accesi proprio davanti al negozio, i due che si avvicinano all’entrata e la colpiscono una, due, in tutto dieci volte, fino a che la vetrata non cade intera sul pavimento. Quindi la coppia si divide, uno dei ladri arraffa i due cellulari d’alta gamma posizionati in bella vista al centro della sala, poi si accanisce sulle vetrinette, le spacca e infila i cellulari dentro una borsa. Lo stesso fa il “socio”, ma sulla parete di fronte: in mano tiene una busta e nell’altra una mazza. Ogni loro mossa è “congelata” nella ripresa dell’occhio elettronico, ma hanno volto e mani coperte ed è impossibile capirne le fattezze.

Dopo una manciata di secondi il colpo si conclude e i due possono finalmente raggiungere il complice, che li attende in auto all’esterno.

Ma c’è un particolare che forse i ladri non hanno considerato. L’ora infatti non è delle più adatte per un’azione così fragorosa, inoltre è festa e c’è ancora parecchia gente in giro. Come si vede nel filmato delle telecamere, le automobili sfrecciano una dopo l’altra sulla strada (il negozio si trova in viale Buonarroti) mentre la banda fa manbassa nel negozio. Ed è proprio un’automobilista ad accorgersi di quel che sta accadendo.

Da quel momento in poi il piano dei ladri comincia ad andare storto. Senza perdere tempo il testimone contattata il “112”, riferisce il modello dell’auto sospetta e quel che è riuscito a leggere della targa, lo stesso fa un inquilino al piano superiore del locale. La risposta dei carabinieri è immediata: una pattuglia di Guardamiglio punta in direzione del centro Vodafone, la vettura da ricercare è una Skoda ultimo modello, di colore grigio, e all’altezza della rotonda di Fombio i militari la intercettano. Quindi parte l’inseguimento, una corsa lungo la via Emilia dal finale rocambolesco. I ladri, ormai tallonati dalle “gazzelle”, fuggono in direzione Piacenza, ma sbagliano strada e finiscono con l’infilarsi in un vicolo cieco all’altezza del Prato Fiorito: con l’auto centrano il cancello dell’azienda Coprinox a Guardamiglio, così non possono far altro che abbandonarla per fuggire a piedi nella campagne della Bassa, dileguandosi nell’oscurità. Le ricerche successive dei militari non hanno permesso di rintracciarli.

In ogni caso l’auto (si scoprirà poi, rubata a Verona) con la refurtiva è salva. All’interno sono stati trovati sia i cellulari sia le sigarette, che hanno permesso di ricondurre la banda anche al colpo messo a segno a Lodi solo pochi minuti prima.

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