Dopo le polemiche oggi al via la marcia per la pace di bambini e ragazzi

LODI Sono attesi almeno 2.500 giovanissimi

Sono attesi qualcosa come 2.500 tra bambini e ragazzi, in arrivo da 22 plessi e in partenza da vari punti della città. Accesissimo il dibattito della vigilia, bambini, ragazzi e docenti sfileranno oggi nel capoluogo nel corteo “Facciamo rumore per Gaza”, promosso dal Comune di Lodi insieme a Consulta degli studenti, con il supporto del Tavolo enti locali per la pace e Runipace (Rete università della pace). Il via alla manifestazione è previsto alle 9 e il fulcro sarà poi l’arrivo in piazza della Vittoria, con l’allestimento degli “Intrecci di pace”, fili stesi tra i pastorali del quadrilatero che ospiteranno pensieri, disegni, lavori di bambini, ragazzi e adulti, che resteranno esposti per tutta la giornata. Niente discorsi in piazza, ci sarà spazio solo per contributi musicali. L’organizzazione dell’evento, all’interno del percorso “Verso la marcia Perugia Assisi”, è finita al centro di pesantissime polemiche, con il secco “no” delle opposizioni di centrodestra, che hanno parlato di una grave strumentalizzazione dei bambini. Bene parlare di pace e mobilitarsi, non è questo il punto. Secondo le forze di centrodestra, il titolo dell’iniziativa e l’invito contenuto a fare “rumore per Gaza” rende la manifestazione caratterizzata da connotati politici. Il caso si è aperto venerdì mattina, con la Lega che ha scelto di segnalare l’accaduto al ministero dell’Istruzione. E sempre venerdì dall’Ufficio scolastico territoriale di Lodi è partita una nota, sul tema uscite didattiche e visite di istruzione, per chiarire anche che deve essere garantita l’attività didattica ordinaria agli alunni alle quali le famiglie non concedono il consenso a partecipare. La vicenda però continua a far discutere e le opposizioni sono pronte a portarla in aula con una mozione. Ieri intanto ha preso posizione anche la Flc Cgil di Lodi, con una nota del segretario generale Marcello Albini, in cui si parla di «stupore e perplessità» per la contrarietà delle opposizioni in consiglio. «Che qualcuno possa pretestuosamente bollare un’iniziativa per la pace aperta alle scuole del territorio come iniziativa di parte solo perché compare il nome di Gaza è francamente incomprensibile - dice Albini - Come per noi inaccettabile è l’idea che scuola e politica, intesa come riflessione collettiva di quanto accade nella polis, non certo come propaganda di partito, debbano rimanere separate, perché la scuola è il luogo in cui si costruiscono, attraverso il confronto soprattutto tra docenti e studenti, i fondamenti valoriali della comunità, dalla pace alla democrazia».

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