
Dona il sangue e scopre la West Nile
Grazie all’esame di biologia molecolare, il centro trasfusionale dell’ospedale Maggiore è riuscito a intercettare e bloccare una sacca infetta
Dona il sangue e scoprono che ha la West Nile. Salgono a 5 i casi accertati di febbre del Nilo, il virus trasmesso dalla puntura di zanzara. È successo qualche giorno fa al centro donatori di via Mosè Bianchi, ma la notizia è stata diffusa solo in queste ore. Anche per rassicurare i lodigiani che tutto il sangue di Lodi utilizzato per le trasfusioni è più che sicuro. Il paziente non è grave e, a differenza dei primi quattro casi, non è stato ricoverato, ma curato a casa.
Un 40enne, volontario dell’Avis, si è recato come al solito per la donazione di sangue all’ex dispensario. Il suo sangue, prima di finire tra quello disponibile ad essere trasfuso, è stato sottoposto alle analisi e anche all’esame di biologia molecolare, la Nat, effettuata a Lodi di routine da quando il Lodigiano è diventato territorio a rischio per il virus della zanzara. È da questo esame che si è potuta evidenziare la malattia.
Nessun allarme, quindi, il sangue del Lodigiano è sicuro. A dirlo è il primario del centro trasfusionale dell’ospedale Maggiore Giuseppe Cambiè. «Tutto il sangue raccolto dalle associazioni di volontariato (Avis e Croce rossa, ndr)- spiega il medico - viene sottoposto alle metodiche più sensibili».
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