«Don Luigi Savarè sarà venerabile»

Don Luigi Savarè potrà essere dichiarato venerabile entro il 2013 poiché ne sarà proclamata l’eroicità delle virtù. Dunque, se dovesse essere attestato un miracolo, il sacerdote lodigiano potrà divenire beato, secondo quanto riferito da Sua Eminenza il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, durante la prima celebrazione del Congresso eucaristico diocesano che si è tenuta in cattedrale a Lodi domenica alle 18.

Don Savarè, nato il 15 agosto 1878 a Cremona, si trasferì presto a Lodi con tutta la famiglia e qui ricevette la nomina a sacerdote nel 1903, trasformandosi in un punto di riferimento per i giovani di Santa Maria Ausiliatrice. «È attualmente in corso la causa di beatificazione - ha ricordato il cardinal Amato - e sarà sottoposta al vaglio della Congregazione delle cause dei Santi l’1 febbraio 2013».

Una grande notizia, annunciata durante l’omelia e accolta con un lungo applauso da parte dei fedeli riuniti in cattedrale.

Alla funzione di domenica pomeriggio hanno partecipato le famiglie della diocesi con i loro figli, dopo aver vissuto alle 16 a un momento di catechesi, predicato in Cattedrale per gli adulti da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e vissuto in forma di animazione dai bambini presso il Vescovado. Alle 18 tutti si sono ritrovati alla santa Messa presieduta dal cardinale Amato, con il vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi, il vicario generale della diocesi, monsignor Iginio Passerini, e circa quaranta sacerdoti provenienti dalle parrocchie lodigiane. All’inizio della funzione monsignor Gabriele Bernardelli, cancelliere vescovile, ha annunciato ai fedeli che, secondo le intenzioni del Papa, sarà possibile in occasione del Congresso Eucaristico ricevere l’indulgenza plenaria.

Subito dopo, il coro della Cattedrale ha intonato l’inno ufficiale del Congresso eucaristico, Signore, da chi andremo?, composto da don Piero Panzetti, direttore della cappella, e i sacerdoti si sono disposti intorno al cardinal Amato, che ha ascoltato le parole di ringraziamento e benvenuto pronunciate da monsignor Merisi.

Particolarmente intensa l’omelia di Sua Eminenza, interamente incentrata sul valore dell’Eucaristia: «Durante questa settimana vivrete la dimensione eucaristica della vita cristiana in convegni e occasioni di preghiera che metteranno in luce come l’Eucaristia sia stata fin dall’inizio il tesoro della Chiesa». Il cardinale Amato ha quindi fatto riferimento a san Tommaso d’Aquino, «massimo cantore dell’Eucaristia»: «Era solito scendere in chiesa a metà giornata e accostare la fronte al tabernacolo, aprendo un incessante dialogo con Gesù sacramentale». Anche Santa Teresa Benedetta della Croce - ha ricordato il cardinale -, notava il continuo andirivieni mattutino di fedeli nelle chiese cattoliche della Germania, che ritrovavano la presenza viva e benedicente di Gesù Cristo nel Pane.

«L’Eucaristia è il nastro dorato che dall’ultima cena percorre tutti i secoli fino a giungere a noi e non deve essere relegata a un episodio del passato casualmente riscoperto». Per comprendere il significato vitale di questo sacramento all’interno della storia della Chiesa, Sua Eminenza ha raccontato quattro episodi, di cui uno appunto legato alla vita di don Savarè, che vedeva l’Eucaristia come il segno della maturazione spirituale dei giovani e della scelta consapevole di una vita condotta secondo i dettami del Vangelo.

Al termine della celebrazione il cardinal Amato, dopo aver ascoltato le parole di gioia espresse da monsignor Merisi per l’avanzamento della causa di don Savarè, ha ricevuto alcuni membri dei gruppi diocesani costituitisi per le cause di beatificazione.

Angelika Ratzinger

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