Domani farmacie in sciopero

Serrata delle farmacie contro la spending review. Domani chiudono per protesta le farmacie private di tutta Italia. Anche nel Lodigiano ben 57 rivendite terranno la saracinesca abbassata. I titolari scioperano così contro la decisione del governo di aumentare pesantemente il contributo che le farmacie versano allo Stato per la distribuzione dei farmaci previsti dal Servizio sanitario nazionale. «L’ulteriore sconto dell’1,82 per cento sul farmaco mutuabile, in vigore dal 7 luglio - spiega Francesco Brusoni, membro del Consiglio provinciale dell’ordine dei farmacisti -, unito alle altre detrazioni imposte, porta i margini di guadagno a un livello irrisorio, inferiore alle spese». Le farmacie sono uno dei pochi settori della sanità pubblica che rispetta ogni anno il tetto di spesa prefissato, per questo si chiede che non paghino gli sprechi e le inefficienze di altri. «Il sistema di spesa farmaceutica territoriale per i farmaci mutuabili - continua Brusoni - è rimasto sotto la soglia fissata dal governo, dando prova di una gestione virtuosa. Al contrario, quello ospedaliero ha sforato. Noi veniamo penalizzati mentre a loro hanno alzato il tetto di spesa». Brusoni spiega poi come Federfarma preveda 20mila esuberi di farmacisti in tutta Italia, che porterebbero a «ricadute sulle famiglie, che si trovano così a perdere il lavoro, e sulla qualità del servizio fornito». Una situazione non più sopportabile, tanto da far prevedere in tutta Italia un’adesione allo sciopero superiore al 90 per cento. «Sono le farmacie più piccole, quelle di paese che lavorano per il 60-70 per cento con la mutua, che rischiano di chiudere», conclude Bosoni. Domani è previsto anche un incontro con la stampa a Milano in piazza della Scala alle ore 11.30, all’interno del quale interverrà Annarosa Racca, presidente di Federfarma. Intanto, oggi, i rappresentanti di Federfarma incontreranno il ministro della Sanità per accordarsi sul sistema di remunerazione e avanzare proposte in merito.

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