Divorati gli alberi della tangenziale
La gatta pelosa ha ridotto a scheletri le piante del sottopasso
Nessuno ha fatto nulla. Nessun trattamento è stato eseguito per debellarle. Il risultato è che buona parte degli alberi situati verso la caserma dei vigili del fuoco è stata intaccata dagli animali, voracissimi. Ora a quasi più nessuna delle piante è rimasta una foglia verde: tutti i rami, ormai scheletriti, sono coperti dalla terribile ragnatela. Il guard-rail che corre lungo la rampa che collega la tangenziale alla rotonda di San Bernardo (lato caserma dei pompieri) l’altra sera brulicava di camole nere.
L’ifantria cunea, da noi nota come gatta pelosa, ha dunque fatto la sua ricomparsa incontrastata alla periferia di Lodi. Una comparsa pericolosissima. Le larve, non appena nascono, iniziano a divorare le foglie degli alberi, trasformandoli in scheletri. Per poter sopravvivere le piante dovranno ricacciare subito nuove foglie, e lo faranno nella sofferenza del periodo estivo, con caldo eccessivo e caratterizzato dalla siccità.
Ma non finirà qui, perché le ifantrie hanno tre vite. Infatti dopo questa prima tornata nasceranno le larve di seconda generazione, che completeranno il loro sviluppo durante il mese di agosto, e riprenderanno a mangiare le foglie fino alla prima settimana di settembre. E, aspetto terribile per quanti hanno a cuore il patrimonio arboreo della nostra terra, da un paio d’anni si è rilevato l’inizio di una terza generazione in ottobre inoltrato, per elevati valori termici.
Il non aver bloccato la prima generazione delle larve è stato pericoloso, perché queste ultime, trasformate in farfalle, procederanno poi a infestare tutto il verde pubblico e privato della zona circostante.
Le gatte pelose si cibano di tutto: non solo del gelso e dell’acero, ma divorano voracemente le foglie degli alberi ornamentali, comprese quelli dei liquidambar dei viali cittadini. Mangiano le foglie dei tigli, dei platani, dei pioppi. Attaccano persino quelle della quercia rossa.
Il Lodigiano ha vissuto a partire dalla fine degli anni Ottanta la presenza della gatta pelosa, arrivata per la prima volta a metà degli anni ‘70 in provincia di Reggio Emilia dove si palesò subito la sua dannosità. Seguì l’inarrestabile conquista dell’intera pianura padana. In agosto le camole torneranno, più voraci che mai, con buona pace di quanti non hanno mosso un dito per fermarle in tempo.
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