Disagi per il cantiere in stazione a Lodi, i pendolari: «Lavori in notturna»

La richiesta Il Comitato Viaggiatori: «Le operazioni devono concludersi entro le 6.30

Contatti e interlocuzioni tra Comune e Rete ferroviaria italiana (Rfi) sul delicato capitolo della mobilità in stazione.

All’ordine del giorno, i disagi denunciati su più fronti dopo l’avvio dei lavori di restyling ai binari 2/3, con la chiusura di una delle scale di accesso, e la difficoltà di usare l’altra per il sovraffollamento e le lunghe code che si registrano sulla banchina, e anche la riduzione dello spazio disponibile nel tunnel all’interno del fabbricato viaggiatori, che sbuca su viale Pavia.

La denuncia di Agnoletto

Dopo la denuncia pubblica del dottor Vittorio Agnoletto, medico del lavoro e già europarlamentare, a Lodi per lavoro, che ha parlato esplicitamente di seri rischi per l’incolumità degli utenti e in generale di quanti accedono allo scalo ferroviario, anche il Comitato Viaggiatori Pendolari del Lodigiano e del Sudmilano ieri è tornato sulla questione.

«Non è possibile trovarsi in questa situazione nel 2025 - sottolinea Massimo Baldi, presidente del Comitato - : al netto di scioperi, ritardi, gente costretta ad aspettare, peraltro a Lodi senza neppure le panchine, il piazzale della stazione al buio da qualche giorno, ora anche questo, con un caos infernale per chi si sposta nel tunnel e verso i binari, considerato che molti si spostano anche in bicicletta. Questi lavori vanno fatti di notte, come vengono svolte di notte le manutenzioni ai binari. Le lavorazioni devono terminare entro le 6.30 del mattino, perché non si può rendere impossibile la vita ai pendolari». 
In campo, per monitorare la situazione e interloquire con Rfi, il Comune di Lodi.

L’assessore Caserini

«Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) - ha chiarito l’assessore alla mobilità del Comune di Lodi, Stefano Caserini - abbiamo avuto un’altra riunione con Rfi e le interlocuzioni in effetti sono costanti. L’unica strategia che abbiamo è quella di cercare di convincere quanti più studenti possibili a non utilizzare il sottopasso della stazione se non devono accedere ai binari».

Il problema dell’intasamento del sottopasso, aggiunge l’assessore Caserini, «è dovuto dal susseguirsi di convogli che arrivano e scaricano gli studenti, di autobus, anche in questo caso pieni di studenti, che poi cercano di passare dall’altra parte della ferrovia utilizzando il tunnel interno alla stazione». Ciò che è da fare, aggiunge l’esponente dell’amministrazione comunale, «è continuare a lavorare per spostare chi non deve accedere ai binari nel nuovo sottopasso di via Nino Dall’Oro: un’attività che facciamo costantemente in coordinamento con Rfi, ma anche con la società Star Mobility, a favore di un risultato di sicurezza per tutti gli utenti della stazione ferroviaria, degli stessi studenti e di chi in generale frequenta quel sottopasso».

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