Direttore di banca muore in palestra

(ore 12.30) Un uomo dai molti interessi: da una parte, il responsabile della filiale lodigiana della Bcc Laudense, stimato professionista; dall’altra, l’atleta esperto, appassionato di arti marziali. Oggi, entrambi questi due mondi stanno piangendo Massimo Dossena, che ci ha lasciati ieri sera, a soli quarant’anni, a causa di un infarto sopravvenuto durante una lezione del corso di autodifesa che da qualche anno teneva presso la Canottieri Adda.La palestra, oggi, è quindi rimasta chiusa in segno di lutto, e anche la banca dove il quarantenne lavorava ha deciso di non aprire domani mattina, per permettere ai dipendenti di andare ai funerali.Nella filiale di via Garibaldi regna infatti la tristezza, all’idea che il collega e l’amico, fino a ieri compagno di scrivania, oggi non ci sia più. «Era una persona che creava gruppo, e che ci mancherà» ha commentato, a caldo, il vice-direttore della Bcc, Giuseppe Giroletti.Allo stesso modo, anche lungo l’Adda si sente già la mancanza di una persona «gioviale e allegra», come lo definiscono gli altri soci della Canottieri, pronti a ricordare la passione con cui si dedicava al corso di autodifesa che teneva dal 2008.Se ne va a soli quarant’anni una persona molto conosciuta e stimata in Lodi: per l’ultimo commiato, i funerali si terranno domani mattina alle ore 10.30 presso la chiesa di San Lorenzo.

(ore 9) Dramma nella palestra della Canottieri Adda: un 40enne si accascia al suolo, mentre sta per iniziare il corso di difesa personale di cui è istruttore. La vittima della tragedia è Massimo Dossena, direttore della filiale di via Garibaldi della Bcc Laudense. Tutto è successo in pochi istanti. Erano le 19 di ieri sera quando l’uomo, che era già pronto per i primi esercizi, ha accusato un malore. Improvvisamente è caduto per terra e da lì non si più rialzato. Subito le persone che erano presenti in quel momento nella struttura sportiva hanno chiamato i soccorsi, ma non c’è stato nulla da fare. Secondo i primi accertamenti, Dossena sarebbe stato stroncato da un arresto cardiaco.Prima dell’arrivo sul posto dell’équipe dei sanitari del 118, qualcuno ha chiamato un medico che si trovava all’interno della Canottieri. È stato quindi utilizzato un defibrillatore per riattivare il battito, ma purtroppo senza speranza. Poi i soccorritori della Croce rossa hanno iniziato la rianimazione, che è durata per più di mezz’ora. Il cuore del 40enne aveva smesso di battere e non ha più ripreso. Dossena era esperto di karate e per il centro di via Nazario Sauro teneva degli addestramenti di difesa personale. Ieri aveva appena iniziato la lezione con alcuni ragazzi ed era ancora in una fase di riscaldamento. Poi ha chiesto agli allievi di fermarsi un attimo e in un baleno è crollato al suolo. Ha anche picchiato la testa e si è procurato un taglio alla testa. Una ferita da cui ha perso del sangue. Immediatamente molte delle persone che si trovavano nell’impianto hanno cercato di aiutarlo, ma ogni tentativo è stato vano. L’uomo ormai non rispondeva più. Alla Canottieri sono accorsi gli amici e i tanti conoscenti di Dossena, molti dei quali erano lì con lui. Grande è stato lo sgomento per la sua scomparsa. Senza parole il presidente del centro, Pierluigi Carabelli. Sconcertate le persone che si trovavano nell’impianto. Massimo Dossena viveva a Lodi, dove aveva studiato prima di iniziare la sua lunga carriera professionale. Da anni lavorava nel mondo del credito, dove aveva ricoperto diversi incarichi fino all’attuale presso la Banca di credito cooperativo Laudense. Dirigeva l’agenzia del centro di Lodi, in via Garibaldi. Un ruolo prestigioso e di grande responsabilità. Nel suo impiego in molti avevano imparato ad apprezzarlo e il 40enne era molto conosciuto in città. Si era sposato, non aveva figli, e adesso era separato. La sua grande passione erano sempre state le arti marziali, che conosceva molto bene, tanto che era un maestro molto richiesto. I membri della sua famiglia sono stati subito avvisati per il malore e si sono precipitati alla Canottieri ieri sera. Un lutto per tutto il mondo dello sport, che ha perso uno dei suoi protagonisti. All’interno del parco, sulle rive del fiume Adda, è arrivata anche una volante della polizia, per compiere tutti gli accertamenti del caso.

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