
Diocesi in lutto, si è spento a 92 anni don Marco Avogadri
Il sacerdote È stato a lungo parroco di Castiraga Vidardo e di Secugnago
Un sacerdote che pesava le parole e che lascia dietro di sé una testimonianza esemplare. Se n’è andato in maniera discreta, sul calare della sera, dopo la recita del Rosario. La Diocesi di Lodi piange la scomparsa di don Marco Avogadri, 92 anni, storico parroco prima di Vidardo e poi di Secugnago. Il vescovo Maurizio ne ricorda «la sua esistenza terrena, spesa generosamente nel ministero sacerdotale per il bene della Chiesa laudense»
Residente nella Rsa di Sant’Angelo Lodigiano dal 2019, di provenienza bergamasca (era nato a Parre Ponte Selva il 9 febbraio del 1933) don Avogadri era stato ordinato sacerdote il 31 maggio del 1958. I primi incarichi come viceparroco a Caselle Lurani, nell’agosto del 1958, poi a Caselle Landi e a Corno Giovine. Don Marco riceve la prima nomina da parroco nell’agosto del 1973 a Marzano, dove resta fino al novembre 1977: a seguire guida la parrocchia di Castiraga Vidardo, fino al luglio del 1990, per approdare poi a Secugnago, dove resterà fino al luglio 2009. Per la comune protezione tra Secugnago e Novara da parte di San Gaudenzio, nell’ottobre del 2000 viene nominato canonico onorario del Capitolo di San Gaudenzio della città piemontese. Per altri dieci anni poi, fino al novembre 2019, il sacerdote ricopre l’incarico di collaboratore pastorale nella parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo in Lodi.
«Un sacerdote esemplare - lo ricorda adesso don Peppino Codecasa -. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ha ricevuto la visita del vescovo e del Vicario generale. Poi si è spento alle ore 19.30». È il sacerdote che ha vissuto più a lungo nella residenza dei sacerdoti anziani ed ammalati. «Un uomo dalle parole misurate - sono ancora parole di don Codecasa -. Non si lamentava mai per i contrattempi, anzi invitava tutti a dare testimonianza di pazienza e serenità. Lunga preghiera nel pomeriggio per un’ora prima del Vespro. Un Rosario pregato con pause ad ogni frase». “In questi ultimi anni rivedo la mia vita pastorale e chiedo di completare quello che manca alle sofferenze di Cristo nella mai vita” sono state le sue parole dette ai seminaristi in visita al ricovero. Semi di fede, come quei miracolosi semi che San Gaudenzio nel lontanissimo 407 consigliò di gettare all’allora parroco di Secugnago nell’orto, generando così il miracolo delle rape. Il commiato eucaristico sarà celebrato lunedì 11 agosto alle ore 10.30 nella Chiesa del Sacro Cuore di Robadello a Lodi.
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