Dal 5 gennaio scattano i saldi

Febbre dello shopping al via dal 5 gennaio. La corsa ai saldi scatterà alla vigilia dell’Epifania. Saranno due mesi di offerte e ribassi da non lasciarsi sfuggire. Dopo anni di crisi economica, stavolta si respira un’aria di ripresa. La previsione dei commercianti è di segno più, con risultati attesi in netta crescita.

«Siamo speranzosi e ottimisti. Abbiamo segnali che sono positivi. Non ovviamente in tutti i settori, ma i dati ci dicono che il fermento c’è – commenta Vittorio Codeluppi, presidente provinciale di Asvicom, associazione di categoria dei commercianti -. Ci aspettiamo risultati migliori rispetto all’anno scorso. I nostri associati hanno rinnovato molti dei campionari e si sono ormai temprati. Alcuni hanno anche differenziato e rispetto a ribassi tradizionali hanno un’offerta anche tramite il web». Quattro le regole base da rispettare per i rivenditori, diffuse anche da Asvicom: gli esercenti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto; l’operatore ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie, sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita; i prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale; e se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino. «I nostri associati sono informati – aggiunge Codeluppi – sanno che esistono dei criteri da osservare ed è importante farlo per creare fiducia nella clientela». Anche da Confcommercio le aspettative sono di ripresa. Secondo studi dell’associazione di categoria, è «in leggera crescita la percentuale di italiani che, rispetto a dodici mesi fa (saldi gennaio 2015, ndr) è intenzionata ad approfittare dei saldi invernali 2016: sarà il 55 per cento, quota di oltre quattro punti superiore rispetto a quella registrata in occasione del gennaio 2015; tra coloro che non utilizzeranno i saldi quasi due su tre hanno acquistato a saldo almeno una volta in passato». Dalle statistiche sempre dell’associazione di categoria «le imprese del commercio al dettaglio che proporranno mediamente non oltre il 30 per cento di sconto sugli articoli posti in saldo sono circa il 56,8 per cento, lo scorso anno erano più del 62 per cento, superiori di quasi sei punti percentuali; anche sulle aspettative nei ricavi, si riflettono le speranze di una stagione di saldi al rialzo in termini di incidenza sul totale delle vendite annuali». Poi Confcommercio ha aggiunto : «Le imprese del commercio al dettaglio che sostengono che i saldi invernali 2016 incideranno non oltre il 20 per cento sulle vendite totali sono il 74,6 per cento, undici punti percentuali in meno rispetto a dodici mesi fa».

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