Da responsabile dell’area Covid Arancione un grazie a tutti quelli con cui ho lavorato

La lettera della dottoressa Minoia alle persone che con lei hanno collaborato nell’affrontare l’emergenza in ospedale a Lodi

Egregio Direttore,

chiedo ospitalità al Suo giornale per esprimere alcuni pensieri che vorrei giungessero alle persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare in questi mesi.

Dopo più di quattro mesi dall’apertura dell’area COVID Arancione situata al secondo piano, ex Chirurgie specialistiche, in questi giorni si chiude e, i pochi malati affetti da COVID, saranno trasferiti al 6° piano.

Come responsabile di quest’area, cosa di cui ringrazio il Dr. Cipolla, provo una grande gratitudine e un’infinita stima per chi ha condiviso questo percorso:

- innanzitutto per i Coordinatori infermieristici, Roberta Carla e Paolo Regali: nel giro di 24 ore hanno trasformato un reparto chirurgico polispecialistico in un reparto di malattie infettive, con aree filtro attrezzate, dispositivi di protezione ottimali, caschi per la ventilazione e tutto quanto necessario per l’assistenza a malati critici. Hanno saputo mantenere gli animi sereni in un momento tragico, non si sono mai sottratti alla fatica, all’impegno, all’ascolto di tutti, nei momenti in cui la paura, la stanchezza e lo scoraggiamento rischiavano di prendere il sopravvento. Mi hanno sostenuta in ogni momento regalandomi la loro fiducia, hanno saputo lavorare a testa bassa, cercando il confronto, l’armonia, la collegialità con tutti i membri del gruppo.

- infinita gratitudine per tutti gli infermieri e gli oss, instancabili, generosi, professionali: vorrei poterli nominare uno ad uno (Alessio, Alessandra, Rosalba, Andrea, Lucia, Elisabetta, Silvia, Daniela, Riccardo, Francesco, Marina, Alberto, Valentina, Lidia, Rosalia, Roberta, Noemi, Elena, Valeria, Vanessa, Erik, Filomena, Manuel, Riccardo, Luciana, Fabrizio, Antonella, Giovanni, Valentin, Elisa, raffaele Cristina Stefania Michele, Stefano e Rocco… ) perché meritano tanto riconoscimento e il cui lavoro è stato ed è essenziale per l’assistenza ai malati, 24 h al giorno, il giorno e la notte. Hanno curato malati impegnativi e compromessi, li hanno aiutati a respirare, a mangiare, a bere, li hanno lavati, hanno permesso loro di vedere e sentire i loro cari con le videochiamate, li hanno accompagnati nell’ultimo tragitto della vita quando non era più possibile sottrarli ad una prognosi infausta, con delicatezza e professionalità. Sempre tranquilli, disponibili, umani anche se consapevoli di quanto stessero rischiando per la loro stessa incolumità, provati ma mai schiacciati dalla tragedia che stavamo vivendo.

- il mio grazie ai fisioterapisti, per noi e per i malati vero segno di speranza e fiducia perché capaci di portare alla ripresa della funzione respiratoria con pazienza, gradualità e competenza

- per il personale delle pulizie e il personale delle aree filtro: ruoli nascosti e apparentemente lontani, ma uniti dal rischio del contagio e preziosissimi perché la loro opera ha consentito agli altri di lavorare con maggior sicurezza e tranquillità

- Grazie a chi si è occupato del pedonaggio, della cucina, del trasporto dei pazienti che con il loro servizio hanno permesso al complesso ingranaggio ospedaliero di girare con efficienza.

- per i miei colleghi: grazie di cuore al Dr. Rovati, alla dr.ssa Bianchi, al Dr. Cascone, alla Dr.ssa Guazzoni, alla Dr.ssa Dedè, alla dr.ssa Guri , perché si sono sobbarcati orari impegnativi, week end di lavoro infiniti, la fatica di reinventarsi un lavoro diverso, rischioso, stressante che hanno svolto con dedizione encomiabile… li ringrazio anche perché mi han voluto bene, e mi hanno sostenuto, in giorni difficili. Tanta stima anche ai Colleghi delle Forze Armate, ai giovani medici che si sono buttati in questa lotta, ai Colleghi Chirurghi, all’Urologo dr. La Marca, agli Ortopedici, Chirurghi vascolari, Endoscopisti e ai loro Direttori, perchè nel pieno dell’emergenza sono venuti in Area Arancione a lavorare; tutti hanno lasciato le abituali postazioni di lavoro, le competenze di una vita, le certezze professionali: tutti si sono messi a disposizione, indossato i dispositivi di protezione, e si sono buttati nella mischia dando tutto quel che potevano.

- A don Andrea Tenca, che abbiamo accolto come una benedizione e un segno della presenza di Dio per noi e per i malati

- Un grazie infine anche a chi si è sentito di portare qualche critica: mi ha costretto a rivedere nel profondo le mie scelte e le mie motivazioni, e a crescere, dando il meglio.

Dr.ssa Guja Minoia

Resp. Area ARANCIONE COVID

Medicina - Ospedale di Lodi

Lodi

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