Crescono i licenziamenti

Nessuno stop alla crisi:crescono i licenziamenti nIl 2015 ha quasi lo stesso copione del suo predecessore: l’anno inizia con 185 licenziamenti, un calcolo che riguarda solo ii mesi di gennaio e febbraio. Nello stesso periodo del 2014, il numero si fermava a 152, la crescita è quindi pari al 21,71 per cento, un dato elaborato dalla Cgil. A livello lombardo, i licenziamenti sono raddoppiati, passando dai 5.476 agli oltre 10mila. Per quanto riguarda la cassa integrazione, dal 2008 al 2014 l’utilizzo di questo ammortizzatore sociale ha subito a Lodi un’impennata del 969,1 per cento. Le altre province non sono da meno: Milano 784,7 per cento, Bergamo 569, Brescia 628,5, Como 407,8, Cremona 620,3, Lecco 765,6, Mantova 867,9, Pavia 265,7, Sondrio 407,7, Varese 146,1. Per il periodo 2014-15, tuttavia, tutti i territorio registrano un miglioramento dell’andamento della cassa integrazione, al netto della provincia di Varese che manifesta una crescita del 7,7 per cento.Il 2015 ha già permesso di collezionare più di 666mila ore di cassa integrazione autorizzate: circa 252mila per l’ordinaria, circa 186mila per la straordinaria e circa 226mila per la deroga. Se straordinaria e deroga diminuiscono, l’ordinaria cresce. I settori più in difficoltà nei primi due mesi dell’anno sono l’industria, con oltre 471mila ore autorizzate di cassa integrazione, e il commercio con circa 119mila. Un elenco a cui si aggiungono l’edilizia con 40mila, circa 21mila per l’artigianato e 13mila per i cosiddetti “settori vari”.Più in generale, la Cgil osserva che le prospettive future della Lombardia saranno migliori rispetto a quello del resto del Paese. «Analizzando le informazioni sul flusso del mercato del lavoro dell’ultimo trimestre del 2014 (Unioncamere Lombardia), il saldo tra uscite e ingressi occupazionali è stato negativo per -1,1 punti percentuali, mentre il valore aggregato per tutto il 2014 è negativo di -1 punto percentuale. Se poi valutiamo l’intero periodo considerato da Unioncamere (2011-2014), il saldo è negativo per -2,3 punti percentuali. Utilizzando le informazioni sui livelli occupazionali della Lombardia dell’Istituto Arifl, non cambia la dinamica di fondo. La Lombardia rimane ancora distante dai livelli occupazionali del 2008 per almeno 150.000 unità. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere stabile per il 2015 all’8,4 per cento: 8,9 per le donne e 7,6 per gli uomini. I disoccupati nel 2014 sono prossimi a 350mila, pari a un tasso del 9 per cento. Si può senz’altro prevedere che l’evento Expo, che oggi rappresenta una variabile, porterà nuova occupazione, ma è ovviamente impossibile quantificare l’occupazione stabile che verrà prodotta».

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