COVID - Venti letti in più
per positivi Covid all’ospedale di Sant’Angelo. Nell’Asst della provincia di Lodi sono 50 i lavoratori malati

I vertici della sanità lodigiana si aspettano comunque un miglioramento della situazione entro 15 giorni

All’ospedale Delmati di Sant’Angelo Lodigiano altri 20 posti letto per i malati Covid. Sono stati ricavati nel reparto di geriatria già utilizzato nel pieno della pandemia e da venerdì di nuovo operativi. La decisione d’implementare i posti per i pazienti Covid che necessitano di ricovero è stata presa dall’unità di crisi convocata dall’Azienda ospedaliera di Lodi alla luce dell’ultima impennata di contagi della settima ondata. E nella giornata di venerdì sono iniziati i primi trasferimenti dei pazienti positivi dai pronto soccorso di Codogno e Lodi.

Sempre più persone che accedono ai pronto soccorso per interventi di emergenza infatti risultano positive. E i 16 posti dell’area Covid a Lodi sono già occupati, così come quelli riservati proprio al Delmati nel infettivi: qui, dei 12 posti, solo una parte può accogliere i malati Covid. «Stiamo assistendo a un’avanzata progressiva del virus che dovrebbe però assestarsi perché siamo quasi al picco – spiega il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia -. Per far fronte ad alcuni trasferimenti di positivi abbiamo riaperto la geriatria a Sant’Angelo, che è un reparto per acuti ed è stato già impiegato nell’emergenza Covid. Secondo tutte le previsioni dovremmo essere al plateau e nel giro di due settimane è previsto un calo degli infetti, quindi con la disponibilità di altri 20 posti a Sant’Angelo dovremmo scavallare il mese di luglio. Quest’ondata è molto meno a rischio della prima e della seconda e non ci sono più pazienti che in 1 o 2 giorni evolvono in una polmonite interstiziale».

Omicron corre sia fuori sia dentro gli ospedali. E anche il personale sanitario ne è colpito, come segnala il sindacalista della Fisi Gianfranco Bignamini: «In medicina a Codogno sono positive sette infermiere più la caposala e anche alcuni ricoverati, mentre le infermiere di chirurgia, dove sono occupati solo 7 posti letto su 24 perché nessuno viene più a Codogno a farsi operare, vengono spedite all’ospedale di Casalpusterlengo, in riabilitazione geriatrica, dove il focolaio Covid ha colpito anche il personale e molti sono a casa».

Sui positivi nei reparti il direttore Gioia chiarisce: «La situazione degli operatori positivi è pressoché stabile rispetto ai giorni scorsi. Sono una cinquantina di dipendenti di cui i 2/3 distribuiti tra medici, 6 in tutto, 16 infermieri e 7-8 oss, un numero esiguo rispetto al totale, che però si fa sentire nel momento in cui le persone stanno facendo le ferie. Il fatto che il personale vada in supporto dei reparti dove c’è necessità è una cosa del tutto normale – osserva -. In rianimazione a Lodi, per esempio, dove non ci sono pazienti, abbiamo detto di scendere a dare una mano in pronto soccorso come abbiamo fatto in pandemia».

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