COVID Operazione sicurezza per le Poste nel Lodigiano

Tamponi rapidi su 144 dipendenti e termoscanner agli ingressi

«Poste Italiane ha avviato un programma di screening con tamponi rapidi su base volontaria rivolto al personale dipendente della provincia di Lodi. Ad oggi hanno aderito all’iniziativa 144 dipendenti di cui 83 operatori di uffici Postali e 58 addetti alle attività di recapito di corrispondenza e pacchi sul territorio». Lo annuncia in una nota Poste Italiane.

«L’attività - prosegue l’azienda - ha lo scopo di garantire un accesso in sicurezza per i dipendenti e i clienti e di individuare per tempo eventuali casi di positivi asintomatici al Covid-19 limitando così il diffondersi del contagio». Il provvedimento arriva a un anno dall’esplosione della pandemia.

«Negli uffici postali della provincia di Lodi - aggiunge Poste Italiane - sono stati installati dei termoscanner per la rilevazione della temperatura corporea, davanti ai quali i clienti dovranno sostare pochi secondi prima di poter accedere nella sala al pubblico. L’accesso sarà interdetto nel caso di temperatura rilevata superiore ai 37.5°».

Poste Italiane ha inoltre chiesto per i dipendenti che svolgono la loro attività a contatto con il pubblico l’accesso prioritario alla campagna di vaccinazione in corso: «Chiediamo priorità nella vaccinazione per i nostri dipendenti in prima linea – ha dichiarato il Condirettore Generale Giuseppe Lasco – per i nostri lavoratori l’Italia è sempre stata zona bianca».

«Negli Uffici Postali della provincia, inoltre, sono in vigore altre misure di sicurezza finalizzate al contrasto della diffusione del virus Covid-19, come, ad esempio, l’accesso consentito esclusivamente con mascherina protettiva, l’ingresso contingentato in base alle dimensioni della sala al pubblico, il mantenimento della distanza interpersonale anche grazie all’installazione di apposita segnaletica orizzontale per indicare come comportarsi durante l’accesso e il transito nei locali, l’installazione di barriere protettive in plexiglass per dividere gli operatori e i clienti e, più in generale, l’osservanza di tutte le disposizioni di sicurezza previste dalle normative emanate in materia».

Negli scorsi mesi, a più riprese, dal territorio del Lodigiano e del Sudmilano si sono levate proteste per le soluzioni adottate da Poste Italiane durante la pandemia, che costringono decine di persone in fila al freddo ad attendere fuori dagli uffici postali.

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