COVID Nuove norme anti-contagio, in arrivo semplificazioni per la scuola

La conferma dell’intervento del governo sulla didattica a distanza potrebbe arrivare già oggi

Dopo le proteste e le polemiche, il Governo vara nuove regole anti-Covid per la scuola. Le nuove disposizioni sono attese già oggi in giornata, mentre ieri il Consiglio regionale della Lombardia ha discusso e votato una mozione per attivare la Conferenza Stato-Regioni per una semplificazione delle misure anti-contagio a scuola.

Sulle nuove norme circolano già da giorni diverse ipotesi, ma ancora non è chiaro quale sarà l’indirizzo finale del Governo. Di certo si andrà verso una semplificazione e una parificazione o quasi tra scuola elementare e scuola media o superiore. Anche nella scuola primaria la Dad dovrebbe scattare con tre o più casi in classe, e non più con due come ora. Con due positivi, resterebbero a casa i bambini non vaccinati o vaccinati da oltre 4 mesi. Il tampone di controllo resterà, ma probabilmente ne sarà sufficiente uno e non più il doppio tampone di oggi. La durata della Dad potrebbe essere modificata, da 10 a 5 giorni, almeno per i vaccinati e i guariti da Covid, con una sostanziale equiparazione delle regole per i contatti già valide per tutti i cittadini: niente isolamento per i vaccinati con booster o i guariti entro 120 giorni, 5 giorni per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni, 10 giorni per i non vaccinati. Quasi certamente non saranno modificate le norme per la scuola dell’Infanzia.

Si tratta però di ipotesi che ancora non hanno trovato conferme, nemmeno ufficiose. Anche per questo ieri il Consiglio regionale ha discusso e votato una mozione già programmata che impegna Regione Lombardia ad attivarsi in Conferenza Stato-Regioni sul tema.

«Il Consiglio regionale chiede che venga garantita la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado, con protocolli omogenei – commenta la consigliera regionale Patrizia Baffi -. Da una parte le quarantene dei bambini e dei ragazzi vaccinati devono rispondere alle stesse regole in essere per gli adulti asintomatici, dall’altra è necessario un protocollo territoriale con le farmacie affinché garantiscano, in giornata, il tampone antigenico ai bambini tra 5 e 11 anni posti in sorveglianza attiva, anche per evitare che ci siano bambini assenti senza diritto alla Dad perché non hanno potuto magari fare il tampone tempestivamente».

Il tema è molto delicato, con molteplici risvolti, e per questo le richieste del Consiglio regionale sono nette: «La didattica a distanza deve essere eccezione, mai regola – conclude Patrizia Baffi –. Se prolungata nel tempo, ha effetti pesanti di isolamento e disuguaglianza tra studenti, con particolare riferimento anche alla condizione degli alunni con disabilità, che pagano il prezzo più alto a causa della frequente indisponibilità di personale idoneo a seguirli. I dati del Ministero dell’Istruzione ci dicono che la scuola non rappresenta il principale veicolo di contagio, per cui non si capisce perché si debbano tenere chiuse le scuole mentre è aperto tutto il resto».

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