Covid, l’appello della ditta di Lodi: «Non dimentichiamoci dei test»

Per Technogenetics potrebbero anche essere utili per dare la priorità nelle vaccinazioni a chi non ha ancora gli anticorpi “naturali”, strategia già invocata dal professor Galli

Mentre tutta l’attenzione è concentrata al rischio terza ondata e alla campagna dei vaccini, non è il momento di abbandonare i test sierologici, che anzi possono e devono svolgere un ruolo ancora più centrale sia per lo screening pre-contagio sia per le verifiche anticorpali pre e post-vaccino. A ricordarlo e lanciarlo come monito è Technogenetics, l’azienda specializzata in produzione e commercializzazione di test diagnostici e dispositivi medici Ivd (in vitro diagnostic) con sede e centro di ricerca e produzione a Lodi, e un organico di 130 collaboratori.

Nelle aree più colpite dalla pandemia nella prima fase ci sono state diverse iniziative per valutare la diffusione del virus e la risposta immunitaria, la provincia di Lodi ne ha condotta una su base volontaria, ma studi specifici a tappeto sono stati effettuati per esempio a Castiglione e a Sordio. Technogetics ha collaborato in Lombardia alle ricerche epidemiologiche condotte dal professor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano.

«Le evidenze scientifiche mostrano come la risposta immunitaria del nostro organismo, ovvero la quantità di anticorpi che ogni individuo sviluppa dopo aver contratto il virus, si affievolisce nel tempo – si legge in una nota di Technogenetics -. Per conoscere il grado di immunità acquisita, quindi, occorre un monitoraggio accurato attraverso l’utilizzo di test diagnostici in grado di misurare la quantità di anticorpi IgG, indicatori della protezione alla re-infezione. Uno studio della rivista scientifica “Nature” recentemente pubblicato dimostra infatti che nei soggetti già infettati la “memoria anticorpale” permane per almeno 6 mesi, garantendo all’organismo la capacità di riattivare le proprie difese immunitarie in caso di nuovo contagio. In quest’ottica, i test sierologici assumono un ruolo centrale, sia per lo screening pre-contagio che per le verifiche anticorpali pre e post-vaccino».

In questo senso i test sierologici potrebbero contribuire a determinare le priorità delle vaccinazioni e poi misurare l’efficacia della risposta immunitaria. «I test sierologici risultano utili anche in relazione ai vaccini – conclude la nota di Technogenetics -. Rappresentano infatti uno strumento efficace per lo screening pre-vaccinazione con lo scopo di individuare i pazienti sprovvisti di anticorpi da avviare prioritariamente alla campagna vaccinale. I test sierologici sono inoltre fondamentali anche nel monitoraggio post-vaccino, per misurare lo sviluppo della risposta immunitaria e valutarne l’efficacia. I test diagnostici in associazione al vaccino possono aiutare il mondo intero a superare questo momento critico e consentire il ritorno alla normalità».

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