Così rinasce l’isolotto Achilli

Un giardino ben curato, arricchito di rose selvatiche e biancospini. Un “nido galleggiante”, abbellito dalle sculture arboree ispirate ai lavori dell’artista lodigiano Giuliano Mauri. Così Maria Emilia Maisano Moro vorrebbe valorizzare lo splendido Isolotto Achilli, di fronte al ponte dell’Adda. La capodelegazione del Fai Lodi-Melegnano è stata premiata nell’ambito del concorso “Un’idea per la città”, promosso alcune settimane fa dalla cooperativa Ettore Archinti. É stata una selezione per scommettere sulla Lodi del futuro, mediante la presentazione di progetti di miglioramento del tessuto urbano.

La proposta di una sistemazione della riserva naturale dell’Isolotto del fiume Adda ha riscosso grande successo. É stata premiata insieme ad altre quattro idee dalla giuria del concorso. «Il piano consiste in un recupero ambientale di quello straordinario elemento paesaggistico, per favorire poi una fruizione di tipo artistico e culturale - spiega Maisano Moro - Quel lembo di terra è sempre stato vissuto come una sorta di “isola che non c’è” da tanti lodigiani. Ritengo che dopo i lavori di consolidamento delle sponde portati a termine dal comune sia arrivato il momento di rimettere al centro l’Isolotto come patrimonio primario del capoluogo. É una zona di proprietà privata, ma l’ipotesi è quella di attivare una convenzione con l’amministrazione pubblica per la fruizione dell’Isolotto». La bozza di progetto, a cui ha collaborato l’ingegnere Carlo Filippo Moro, consiste primariamente nel realizzare due collegamenti con il centro del fiume: uno dalla riva destra (all’altezza del parco delle Lavandaie, vicino alla briglia), l’altro in sponda sinistra (da via Nazario Sauro, prima del centro Canottieri). Da quest’ultimo lato, la proposta è anche quella di realizzare un albergo direttamente sull’Adda (attraverso la ristrutturazione della ex fabbrica dell’Erbolario), da cui partirebbe il pontile. «In questo modo sarà possibile rivitalizzare il lungo fiume, attirando anche turisti che arrivano da oltre il territorio e possono apprezzare le nostre bellezze - aggiunge Maisano Moro - il progetto, che è stato abbozzato nelle sue parti tecniche da mio fratello Carlo Filippo, comprende due passerelle pedonali e leggere, ampiamente sopra il livello dell’alveo: quella in sponda destra di 60 metri e in riva sinistra di 25 metri (ad arcata unica). Verrebbero realizzate in ferro e legno».

Fortemente innovativo è inoltre l’intervento di sistemazione del nuovo “giardino”, circondato dalle acque. É chiamato Isolotto Achilli, in ricordo di Enrico Achilli che decenni fa organizzava sulle sue sponde feste e occasioni mondane. «Il presupposto è ripristinare la vegetazione autoctona fluviale, che andrebbe anche un po’ curata, con altre piantumazioni - illustra la rappresentante del Fondo per l’ambiente italiano - all’interno sarebbero da collocare delle panchine in ferro o in ghisa, poi sarebbe da costruire una specie di pista con gazebo in ferro, che richiami l’antica costruzione in stile Liberty che è stata spazzata via dalle acque. Qui potrebbero essere organizzate feste, spettacoli, con musica e concerti. L’isola sarebbe un palcoscenico ideale per svariate iniziative». Infine l’idea è quella di creare un museo a cielo aperto, con delle opere di Giuliano Mauri, il grande artista lodigiano scomparso nel 2009. Il suggerimento è quello di chiedere di poter utilizzare alcuni dei suoi schizzi e progetti di “art in nature”, per costruire le sue sculture arboree. E per concludere verrebbe anche messo a disposizione un mini attracco per le canoe, nella parte posteriore dell’isola. «I fondi che abbiamo ricevuto con il premio li mettiamo già a disposizione per avviare un piccolo pezzo di questo lavoro - afferma Maisano Moro - i 1.000 euro ottenuti costituiranno il primo «ciottolo» per realizzare questo giardino galleggiante. E fare in modo che quella riserva diventi davvero luogo del cuore per tutti i lodigiani, come segnalato dal Fai».

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