Conto da 100mila euro per aver denunciato lo scempio della Molina a Lodi

È di circa 100mila euro il conto che il tribunale di Lodi ha di fatto presentato a Pietro Zanaboni, l’agricoltore che per primo, negli anni ’80 aveva denunciato pubblicamente lo scandalo della roggia Molina, trasformata in una fogna. «Ero andato a parlare con sindaci e assessori, tornando a casa con tante promesse vane - ricorda Zanaboni -. Poi ero passato alle raccomandate al Comune, senza mai una risposta. Infine sono passato alle vie legali». Una prima causa al tribunale delle acque pubbliche aveva stabilito che la roggia Molina è in realtà da considerare privata, e così l’agricoltore si era dovuto rivolgere al tribunale civile. Lamentando i danni causati dalle esondazioni di liquami di fognatura, mancata produzione dai suoi terreni, che sulla Molina si affacciano, e chiedendo in tutto 1,9 milioni di euro di risarcimento, compresa la bonifica. Citati in giudizio l’Astem e il Comune di Lodi, che hanno coinvolto le rispettive assicurazioni. Ma il tribunale gli ha dato torto. «In quanto - spiega l’agricoltore - il giudice ritiene che avrei dovuto fare causa al Consorzio della roggia Molina, che però mi risulta si sia riunito l’ultima volta almeno 20 anni fa, ed è di fatto, quindi, inattivo». Nel corso del giudizio è stato nominato anche un perito d’ufficio, l’ingegner Bruno Zagarese, che ha stabilito che l’alveo della roggia non viene adeguatamente pulito. Comune di Lodi e Astem, in quanto costretti ad affrontare il processo senza avere colpe - secondo il verdetto di primo grado - si sono visti riconoscere circa 100mila euro di spese legali. Zanaboni ne aveva anticipati già 20mila, deve pagare anche il suo avvocato e ora ne ha già spesi altri 3mila per presentare il ricorso in appello. «Perché non finisce qui, io ho denunciato uno scempio ambientale, subisco dei danni e devo anche rischiare di vendermi la casa per pagare gli avvocati di enti pubblici. Non lo ritengo giusto. Il Consorzio della roggia Molina, ho gli atti che lo dicono, è per il 70 per cento del Comune. Io ho solo un 3 per cento. Chi deve intervenire in caso di inerzia di questi enti? La prefettura? È evidente che diversi scarichi fognari sono stati convogliati nella Molina, in modo abusivo. E chi deve perseguire le violazioni ai regolamenti del Comune?».

Nel 2010 Zanaboni aveva anche fatto un esposto penale, a seguito del quale la Forestale ha contestato irregolarità nel depuratore ex Astem, ora Sal. E così a dicembre si aprirà il processo per frode in pubbliche forniture e danneggiamento di corso d’acqua a carico di presidente e direttore generale di Sal. «E il depuratore scarica anche lui nella Molina, peraltro senza pagare un canone al Consorzio della roggia, che viene tirato in ballo solo quando fa comodo». Ieri mattina alcuni tecnici, a loro dire mandati da Sal, hanno compiuto analisi sulla Molina, «ma a monte dell’immissione del depuratore - conclude Zanaboni -: a che titolo, a quale scopo?».

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