Congresso eucaristico, migliaia in piazza

A vent’anni dalla visita a Lodi di Giovanni Paolo II e a dieci dall’ultimo Congresso eucaristico, la grande celebrazione di ieri pomeriggio in Piazza della Vittoria ha radunato davanti all’Eucarestia tutta la diocesi e tanta gente di questo nostro amato territorio. «E’ stata una bella settimana, ben preparata e partecipata al di là delle nostre aspettative, che ci ha consentito di vivere l’Eucarestia e riproporre la preghiera eucaristica, di riflettere sul rapporto tra fede e vita per ciascuno di noi e per tutta la comunità», ha affermato monsignor Giuseppe Merisi, Vescovo di Lodi, presiedendo la celebrazione conclusiva del sesto Congresso eucaristico diocesano.

Una settimana in cui Benedetto XVI ha concesso l’indulgenza plenaria (anche per i defunti, e che si può ottenere ancora nei prossimi giorni), e che ha visto a Lodi la presenza del cardinale Angelo Amato, di Andrea Olivero presidente nazionale delle Acli, dei vescovi di Novara Franco Giulio Brambilla e di Macerata Claudio Giuliodori, dei vescovi emeriti di Lodi Giacomo Capuzzi e di Novara Renato Corti, dell’arcivescovo di Ancona Edoardo Menichelli.

«Abbiamo potuto collocare nel contesto della Chiesa e della società di oggi il retaggio prezioso dei Congressi eucaristici, guardando a quello nazionale di Ancona e internazionale di Dublino. E’ una testimonianza anche pubblica dei credenti che può aiutare a riproporre il bene comune alla società civile, sempre nel dialogo con tutti e nel rispetto di ogni legittima libertà, anche di quella religiosa che deve essere esercitata con il coraggio della carità». Davanti all’altare anche gli ammalati, ricurvi dalle sofferenze e cari al «Dio vicino», e i fedeli che hanno potuto assistere non solo seduti in piazza ma anche affacciati dai balconi, poggiati alle transenne, da sotto i portici, attraverso i mezzi di comunicazione come Radio Lodi e Tele Pace in diretta nazionale.

Numerosissimi i sacerdoti e tra loro anche don Nicola Sogliani, vicario parrocchiale di Quistello (Mantova), alla cui unità pastorale saranno regalati l’altare e l’ambone del palco del Congresso: per «spezzare il pane» con una comunità colpita dal terremoto dello scorso maggio e gemellata conl anostra diocesi. Segno del Congresso è poi il progetto Oasi di Caritas lodigiana per ospitare mamme e bimbi, e a questo scopo sono andate le offerte raccolte durante la celebrazione di ieri, iniziata alle 16.30 con il toccante inno «Signore, da chi andremo?» composto da don Piero Panzetti. Proprio don Panzetti ha diretto il coro di trecentosessanta elementi che ha eseguito, dopo le prove tenutesi la scorsa estate e con la presenza del maestro Valentino Salvini, brani dalla «Messa di Lourdes» di Jean Paul Lècot.

A chi è stato impegnato in questa settimana è andato il grazie di Merisi, in primo luogo al vescovo emerito di Vigevano monsignor Claudio Baggini, al vicario generale monsignor Iginio Passerini e don Vincenzo Giavazzi, rispettivamente responsabile e segretario della Commissione del Congresso. A conclusione della celebrazione è stata consegnata la lettera pastorale di Merisi «Innestati nella vera vite», da domani disponibile in libreria. «Il riferimento è all’icona biblica della vigna e all’impegno educativo nei confronti degli adulti», ha detto il Vescovo. «Sono convinto si possa attuare anche per loro la logica missionaria dei «centri concentrici» che viene perseguita con frutto da oratori e pastorale giovanile».

Nella lettera vengono toccati anche i temi della fede, della domenica, del valore pedagogico dell’Eucarestia e della visita pastorale. «Con una parola in più per il vicariato di Lodi città, visitato per ultimo. Grazie ai rappresentanti di regione, governo e associazioni per l’accoglienza sempre cortese e rispettosa, consapevole delle distinzioni dei ruoli ma tutti volti al bene comune. E un grazie particolare alle scuole di ogni ordine e grado che hanno accolto il Vescovo con simpatia, anche se in fondo veniva solo per augurare e ricordare i valori comuni di libertà, giustizia e solidarietà».

Quali impegni allora scaturiscono dal Congresso? «L’adorazione eucaristica, preghiera personale e comunitaria al Dio vicino che c’è, ci vuole bene e può far tutto; la costante attenzione ai poveri, agli ultimi e agli emarginati suggerita nella lettera apostolica «Mane nobiscum Domine» di Giovanni Paolo II. L’accoglienza che si fa casa nel progetto Oasi, occasione di prossimità e volontariato rinnovato per giovani e adulti. E gli spunti che ogni ambito vorrà proporre al Vescovo».

E annunciando le celebrazioni anche in diocesi per i 50 anni dal Concilio Vaticano II l’11 ottobre e il pellegrinaggio diocesano a Roma di settembre 2013, il Vescovo ha ricordato la preghiera del sesto Congresso eucaristico diocesano: «Attiraci a Te, Signore, e noi da Te ripartiremo».

Raffaella Bianchi

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