Con un fucile subacqueo sull’Adda

Ogni settimana la Polizia Provinciale di Lodi predispone servizi di pattugliamento del territorio, al fine di accertare fenomeni di pesca abusivi lungo i principali corsi d’acqua. Venerdì scorso, una pattuglia ha notato lungo il fiume Adda, all’interno del Parco Adda Sud, nella località denominata “Ex Sicc” nel territorio comunale di Lodi, un accampamento costituito da due tende costruite con plastica nera, al cui interno soggiornavano tre persone di nazionalità straniera.

Dal controllo dei documenti identificativi è emerso che uno tre, un cittadino macedone, di anni 30, risultava inottemperante al provvedimento di espulsione e pertanto veniva accompagnato presso la Questura di Lodi per essere sottoposto ai rilievi foto-dattiloscopici a cura della Polizia Scientifica.

Dagli accertamenti è saltato fuori che il soggetto era già destinatario di ben 5 decreti di espulsione emessi dal Prefetto di Lodi, di cui l’ultimo il 9 maggio scorso, e che neppure aveva alcun titolo di soggiorno a suo nome. Poiché non era possibile trattenerlo presso alcun centro di identificazione ed espulsione sul territorio nazionale, così come previsto dalle norme vigenti, a suo carico è stato emesso un ulteriore provvedimento di espulsione.

Nei giorni scorsi la medesima pattuglia, nel Comune di Cavenago d’Adda, lungo la riva della Lanca di Soltarico, durante il normale servizio di vigilanza ha notato una persona, un 24enne di nazionalità romena, con in mano un fucile subacqueo. Si precisa che in Provincia di Lodi è vietata la pesca subacquea, quindi tale attrezzo non ha motivo di essere portato lungo le rive delle lanche o dei corsi d’acqua e che ogni eventuale suo utilizzo per l’attività di pesca costituisce violazione amministrativa.

Allo straniero è stato contestato e notificato il processo verbale di accertamento e contestazione di violazione amministrativa in materia di pesca, proprio in quanto utilizzava un mezzo di pesca vietato che veniva sequestrato. Il giovane è stato anche denunciato ai sensi dell’art. 42 R.D. 18 giugno 1931 n. 773, Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza T.U.L.P.S., in quanto senza giustificato motivo aveva portato fuori dalla propria abitazione uno strumento da punta atto ad offendere.

Ma non sono mancati i controlli sulle strade. Le patenti ritirate sono state 3, di cui 1 per eccesso di velocità, accertata tramite tele laser, e 2 guida in stato di ebbrezza per valori superiori a 1,5 mg/l.

In questi due casi, accertati a Dresano e Caselle Lurani è stato necessario l’intervento di più pattuglie in ausilio agli operatori che hanno proceduto, a causa del comportamento minaccioso dei soggetti sottoposti a controllo.

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