CODOGNO Il rebus Azzurri e Fratelli d’Italia aleggia sulla giunta di Passerini
A due settimane dal voto incertezza sul prossimo esecutivo
A due settimane dal voto è ancora nebbia su chi il sindaco Francesco Passerini metterà al suo fianco al tavolo della giunta, mentre crescono le fibrillazioni con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Se manterrà la promessa di pescare gli assessori «tra i 64 candidati di lista che ci hanno messo la faccia in campagna elettorale», escludendo il reclutamento di tecnici o professionisti esterni, non tutti gli alleati infatti potrebbero avere un posto al sole. Non è un mistero del resto l’intenzione di Passerini di accomodare alla porta Forza Italia, mentre risuonano ancora le parole del segretario azzurro Oscar Fondi alla presentazione della lista “a bordo piscina”, mesi fa, quando ebbe a chiedere lealtà al primo cittadino in cambio del supporto del «partito che grazie a Berlusconi ha fondato il centrodestra». Restando inspiegabile, almeno all’apparenza, la guerra condotta in seguito contro l’ex azzurra Raffaella Novati, vicesindaco e assessore ai servizi sociali della giunta uscente, proposta cinque anni fa proprio da Forza Italia e passata a Nuova Lista Civica, candidata “di diritto” – in base al pieno di preferenze - a vedersi riassegnata la poltrona dal sindaco Passerini. Dall’altra parte il terremoto che due giorni fa ha scosso la segreteria di Fratelli d’Italia a Lodi, con il segretario Omar Lamparelli costretto a lasciare, preferendo rimanere in Libertà Azione, l’associazione di estrema destra in cui milita già da dieci anni, potrebbe incidere sull’ingresso dei candidati di FdI in giunta a Codogno. L’avanzata del partito della Meloni in tutti i principali capoluoghi d’Italia al voto, parallelamente all’arretramento della Lega per Salvini, ridisegna infatti gli equilibri tra i due competitor a destra. E Codogno, dove il Carroccio si conferma primo partito, potrebbe essere la piazza dove ristabilire chi “comanda” tra i due. Certo è che “pacta sunt servanda”, i patti vanno rispettati, e in mancanza di poltrone allettanti in enti e municipalizzate del Comune, da assegnare agli alleati, per la semplice ragione che sono state appena rinnovate o scadranno nei prossimi mesi, Passerini qualcosa dovrà pur concedere ai due partiti che gli hanno garantito la riconferma. Così si è preso altri due giorni di tempo. E scioglierà il nodo non prima di lunedì.
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