Classifica delle città più inquinate: Lodi è al tredicesimo posto su 105 capoluoghi

Lo certifica il report nazionale di Legambiente che ha analizzato i dati del 2023: sono stati 43 i giorni in cui si è andati oltre la soglia limite di Pm10

L’atmosfera di Lodi non è tra le migliori d’Italia. Lo certifica il report nazionale “Malaria di città” di Legambiente che focalizza la sua attenzione sull’inquinamento nelle città capoluogo di provincia: sono 18 le città italiane che nel 2023 hanno sfondato il limite previsto (dalla direttiva europea del 2005) per il PM10 di 35 giorni con una concentrazione media giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo (µg/mc). Tra queste Lodi, al tredicesimo posto sui 105 capoluoghi, con 43 giorni di superamento nella centralina di viale Vignati.

L’Italia è la prima in Europa per le conseguenze sanitarie dell’inquinamento, perché l’inquinamento è più alto dove la popolazione esposta è maggiore, basti pensare alle città della pianura padana. L’Agenzia europea per l’Ambiente stima che siano state circa 47mila le morti premature a causa delle elevate concentrazioni di PM2.5 registrate nel nostro Paese nel 2021. Un numero intollerabile di decessi che si ripete di anno in anno: come una pandemia che si ripete da decenni.

Il 19 febbraio la campagna europa di Legambiente “Clean Cities” farà tappa a Lodi. Per il circolo Legambiente locale sarà l’occasione per ribadire ciò che andrebbe fatto per dimezzare l’inquinamento a Lodi:

1 - Spegnere progressivamente le stufe a biomasse e le caldaie a gas per il riscaldamento e sostituirle con pompe di calore alimentate con elettricità rinnovabile, costituendo al più presto la Comunità energetica rinnovabile Lodi solare.

2 - limitare il traffico di auto e veicoli a combustione in centro città, per incentivare l’uso della mobilità ciclo-pedonale (il centro di lodi si attraversa a piedi in meno di 15 minuti).

3 - Far funzionare a dovere i treni di Trenord e rendere più accessibile la stazione di Lodi, anche con servizi di autobus elettrici, parcheggi anche per veicoli in sharing e a nolo (dal monopattino alle auto elettriche) per evitare che la gran parte dei pendolari usi l’auto per andare al lavoro.

L’approfondimento sul «Cittadino» di venerdì 9 febbraio

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