Cimitero, il “nulla” dopo le razzie
Diversi loculi rimasti del tutto spogli dopo l’emergenza continua dei furti di rame: un’intera parte del Maggiore resta senza protezione dalle intemperie per la mancanza delle coperture
Intere strutture rimaste “spoglie”, vittime di uno scempio senza fine. Dopo due anni di razzie, l’emergenza al cimitero Maggiore continua. Molti dei loculi sono rimasti senza coperture di rame, asportato in grosse quantità durante i furti. Il Broletto aveva promesso un intervento di manutenzione, sostituendo le parti depredate. Ma per ora le guarnizioni non ci sono, o restano danneggiate.
Le zone non riparate sono essenzialmente quattro. Si tratta di alcuni “campi” che si trovano nella parte destra del camposanto di San Grato. Qui ci sono diverse decine di loculi che sono meno protetti dalle intemperie. Il rame infatti che è finito nel mirino dei ladri serve per proteggere le tombe dalla pioggia. Era stato posizionato a protezione dell’ingresso, come guarnizione del tetto e lungo il davanzale.
I malviventi lo hanno divelto e lo hanno fatto sparire al “campo” 20, a quello numero 17, al 14 e al 22. Sono tutte le tumulazioni non lontane dal cancello del cimitero da cui più volte i predoni dell’“oro rosso” sono entrati e hanno saccheggiato tutto. In alcuni casi hanno lasciato solo dei piccoli archetti che servivano per dare forma alle varie scossaline e pluviali, oppure è rimasta una lastre piegata a metà che spunta dal muro. Una situazione di degrado per il più importante e grande cimitero della città. Un luogo sacro che già a patire del 2011 era stato bersagliato da bande di malviventi, poi l’allarme aveva addirittura interessato i vertici delle forze dell’ordine, fino all’assalto dei giorni scorsi. Il Comune di Lodi ancora l’anno scorso era intervenuto cercando di potenziare il sistema di sicurezza, incaricando un istituto di vigilanza, e poi aveva annunciato che dopo il mese di agosto avrebbe messo mano a delle sistemazioni. Per restituire al camposanto un decoro che era stato violato dalla raffica di blitz sacrileghi. Si era parlato anche della possibilità di utilizzare materiali per le coperture che potessero essere meno appetibili per il mercato nero, evitando di riposizionare il rame che è stato massicciamente asportato. Ma il progetto è rimasto per ora solo sulla carta, visto che i segni dei raid sono ancora tutti lì da vedere. Intanto l’amministrazione comunale sta valutando la privatizzazione del servizio dei cimiteri, con l’affidamento esterno anche di imponenti manutenzioni e investimenti per tutti i tre cimiteri di Lodi (Maggiore, San Bernardo e Riolo). È già infatti partito in Comune l’iter per una proposta di project financing che prevede una concessione di durata trentennale a dei privati dei lavori per migliorare le strutture e per la gestione dei servizi cimiteriali.
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