Chiude Expo, più poliziotti a Lodi

Un’arma in più nel contrasto alla criminalità. Dalla prossima settimana, con la chiusura dell’Expo, riprenderanno i servizi in provincia del reparto prevenzione crimine di Milano, che faranno “squadra” con le pattuglie della questura di Lodi per garantire maggiore sorveglianza sul territorio. Lo ha annunciato ieri il questore Loretta Bignardi, che già ne aveva parlato nei mesi scorsi durante la visita del prefetto Patrizia Palmisani in piazza Castello. «Dalla prossima settimana per noi comincerà il “dopo Expo” - dice il questore -. Mi sono già accordata con gli uffici centrali della Regione. Si comincia con la presenza del reparto tre volte alla settimana, poi vedremo come proseguire». Si parla di almeno 3-4 pattuglie per ogni giorno.

La “collaborazione” era iniziata lo scorso anno, più o meno in questo periodo, e aveva dato già buoni risultati nel contrasto ai reati “comuni” come i furti nelle abitazioni e gli altri reati predatori. Ma si era interrotta a causa dell’Esposizione Universale di Milano, che ha concentrato su di sé, per ovvi motivi di sicurezza, gran parte dei reparti speciali milanesi e non solo. Anche la questura di Lodi ha dato il suo contributo, con una media di tre persone al giorno fra funzionari, operatori della Scientifica e agenti impegnati nell’area di Rho.

«Quando sono arrivata a Lodi c’era una sola pattuglia di servizio in città e ho fatto in modo che ce ne fossero due in maniera stabile - afferma ancora il questore -. Sempre però facendo i conti con il problema dell’immigrazione, che pesa quasi per intero su di noi e che comporta l’accompagnamento degli espulsi, il fotosegnalamento dei profughi e altro ancora. Un grande impegno in termini di risorse e di tempo. Oltre a queste due pattuglie, quindi, dalla settimana prossima potremo contare anche su personale aggiuntivo che viene sul territorio con il compito specifico di effettuare servizi di controllo. Ci concentreremo in particolare in provincia, nelle zone più a rischio. In questo senso stiamo riorganizzando le fila anche con le varie polizie locali, che ci sono molto utili in queste attività perché conoscono molto bene il territorio. Poi ne parleremo anche con i carabinieri e la Guardia di finanza, per coordinarci, anche se comunque noi abbiamo l’autonomia e la capacità per fare il servizio».

Proprio questo è il periodo in cui si scatenano i topi d’appartamento. La nebbia e l’imbrunire anticipato favoriscono infatti le azioni criminali. Anche se i dati che la prefettura ha fornito dei reati commessi in provincia nei primi nove mesi dell’anno, rispetto al 2014, fanno segnare una deciso passo indietro (di oltre il 30 per cento) dei furti in appartamento. L’obiettivo è mantenere, se non incrementare, questo trend.

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