Centropadana: saranno chiuse cinque filiali “non sostenibili”

Nel Lodigiano sono a Codogno San Biagio, Cavenago e Villanova; le altre due nel Pavese

Dopo la pulizia dei crediti e la revisione del perimetro aziendale, Bcc Centropadana passa alla fase tre dell’operazione rilancio e punta su produttività e redditività: nel secondo semestre dell’anno saranno chiuse le filiali già nel 2019 individuate come non sostenibili, quella di Codogno San Biagio, di Cavenago e di Villanova, oltre alle due pavesi di Cura Carpignano e Retorbido, in discussione anche il passaggio al sistema Vbo di virtual banking per altre due agenzie.

La decisione non è ancora ufficiale, ma nel CdA se ne parla già, e l’indicazione è chiara. Lo spiega lo stesso direttore generale di Bcc Centropadana Luca Barni: «C’è un tema di sostenibilità di ogni singola filiale che non è più rinviabile per poter proseguire nell’opera di risanamento e rilancio dell’istituto - afferma Barni -. Si sta discutendo di come ottimizzare la produttività, che è un elemento cardine per poter dare un futuro alla banca stessa e ai suoi quasi 300 lavoratori. In questo ragionamento, ci sta la razionalizzazione di alcune filiali che non hanno marginalità e che non comportano un grande sacrificio in termini di servizio». A Codogno è presente una seconda filiale Centropadana a un chilometro circa, l’agenzia di Cavenago è aperta due giorni la settimana, quella di Villanova tre. L’orizzonte temporale entro cui si svilupperà la ristrutturazione della rete è il secondo semestre 2022.

In quattro anni, dal 2017 al 2021, le operazioni di sportello sono diminuite del 35%, solo quelle di cassa del 43, e contemporaneamente le transazioni online sono arrivate al 54% del totale, superando nel 2021 il milione di operazioni, a dimostrazione di come la stessa utenza stia modificando le sue abitudini di relazione con la banca. Così, dopo l’operazione di pulizia dei crediti deteriorati e dopo la cessione di 13 filiali (con 60 dipendenti) a consorelle Bcc e la fusione con Borghetto, Centropadana affronta ora il nodo della redditività. Già nel 2019 Bankitalia sottolineava come «le masse intermediate per addetto fossero sensibilmente inferiori» alla media delle Bcc. Con 43 filiali, Bcc Centropadana ha una rete tra le più grandi delle Bcc Lombarde, ma con un montante medio per filiale di 41 milioni a fronte dei 64 della media regionale. Nella stessa relazione erano ben 15 le agenzie individuate in comuni a bassa prospettiva di crescita.

«Il ragionamento è su come riportare la Bcc Centropadana al suo posto - commenta il presidente Antonio Baietta -. Non è sufficiente essere sul territorio, bisogna esserci in modo sostenibile, per poter garantire il futuro dell’istituto e servizi efficienti per i clienti. Senza questa prospettiva, si possono avere tutte le filiali che si vogliono, ma si è destinati al tramonto. Al contrario efficientare la rete e i servizi, formare e migliorare la preparazione del personale sono gli obiettivi che abbiamo per rafforzare Centropadana e renderla protagonista sul territorio».

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