C’è un po’ di Lodigiano nello spazio

Chi l’avrebbe detto che dietro all’ultima importante conquista nello spazio si sarebbe nascosto anche un “cervellone” lodigiano? Ieri mattina, sotto i riflettori mondiali, il lanciatore Vega è partito per il suo primo volo: il nuovo veicolo dell’Agenzia spaziale europea si è sganciato dalla base di Kourou nella Guyana Francese portando in orbita 2 satelliti e 7 mini-satelliti; di questi 9 satelliti scientifici, 4 sono italiani. Un’operazione che di fatto apre all’Europa la strada per una nuova autonomia di accesso allo spazio e per un nuovo mercato in orbita. Senza dimenticare la possibilità di realizzare servizi di lancio a costi

contenuti per gli studi scientifici, oltre al monitoraggio ambientale e di sicurezza del pianeta.

Ebbene, nella squadra di coloro che hanno lavorato sodo affinché Vega portasse a termine la sua missione, c’è anche Mario Zanaboni, 34enne di Zelo (originario di Senna) che lavora da dieci anni a Milano per la Compagnia Generale dello Spazio. L’ingegnere elettronico si è specializzato con una tesi nata proprio all’interno della Cgs, dove poi è stato assunto, e ieri si trovava proprio a Kourou per seguire “in diretta” l’attesissimo evento.

Con le dita incrociate affinchè tutto filasse per il verso giusto, anche se a molti chilometri di distanza nella piccola provincia di Lodi, c’era anche sua moglie, rimasta attaccata a tv e computer per assistere al grande momento: «È andato tutto bene - commenta entusiasta -, la trasferta di Mario in Guyana Francese è iniziata cinque settimane fa, ma si tratta di un progetto che dura da quattro anni».

Alto 30 metri, con 3 metri di diametro massimo e 137 tonnellate di peso al decollo, Vega è pronto a “darsi da fare” accanto ad Ariane5 e a Soyuz, consentendo alla famiglia dei lanciatori spaziali dell’Esa di completare la propria gamma. E garantendo l’accesso allo spazio a satelliti scientifici o di osservazione della terra. L’Italia è coinvolta nel progetto insieme ad altri sei Paesi, in tutto si sono impegnati mille esperti e 40 società industriali coordinate dalla società Elv.

È proprio lo Stivale il maggior finanziatore del programma (65 per cento), che complessivamente ha richiesto uno sforzo economico di circa 780 milioni di euro.

Anche il Governo è intervenuto per commentare il successo dell’operazione: «Guardiamo con grande fierezza al lancio di Vega che è un connubio di successo fra ricerca, ingegno e industria italiana - ha commentato il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo -. Vega è un progetto di elevata efficienza economica che darà rilevanti ritorni industriali, tecnologici e occupazionali».

Greta Boni

© RIPRODUZIONE RISERVATA