C’è l’accordo per l’Icr

L’accordo è firmato, ufficialmente. Questo significa che Icr, il colosso dei profumi che riceve commesse persino da Bulgari, potrà dare il via all’ampliamento dello stabilimento e alla riorganizzazione produttiva. Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovate ieri pomeriggio in Assolodi per siglare l’intesa, nonostante ci fossero ancora alcuni dettagli da definire.

Prima, però, come promesso, i sindacati hanno incontrato i lavoratori delle cooperative e i dipendenti di Icr per spiegare loro i dettagli e, soprattutto, per incassare il loro sostegno. Il segretario provinciale della Filcem Cgil, Francesco Cisarri - insieme agli altri due segretari provinciali, Giampiero Bernazzani della Femca Cisl e Francesco Montinaro della Uilcem -, aveva sottolineato che nessun documento sarebbe stato firmato senza l’ok dei lavoratori.

La novità consiste nella stabilizzazione di oltre cento posti di lavoro: si tratta di 162 assunzioni dirette, personale che da qui al 2017 sarà utilizzato nella produzione e nel confezionamento con un contratto chimico-farmaceutico. Non saranno più soci di cooperative e, grazie al cambio di contratto, godranno di maggiori tutele.

Ieri, nel corso della prima assemblea con la cooperativa Tst, specializzata nel confezionamento, tutti gli 87 lavoratori hanno espresso un parere favorevole al testo dell’accordo; il secondo incontro si è tenuto con la cooperativa Csai-Sho, su 67 presenti solamente uno si è astenuto, tutti gli altri hanno votato per il sì. Infine, i sindacati si sono confrontati con i dipendenti diretti di Icr: su un totale di 272 lavoratori, sono 130 quelli che si sono presentati all’appuntamento, di questi 106 hanno dato un giudizio positivo, 22 si sono astenuti e 2 si sono detti contrari.

Per ora resta in sospeso il parere dei lavoratori che si occupano della logistica, la trattativa condotta dai sindacati non li coinvolge direttamente. Icr ha spiegato di voler stabilizzare circa 80 addetti del comparto attraverso una società collegata, ma a questo proposito non c’è ancora un vero e proprio piano ben definito. Così, fino a quando non saranno svelati i dettagli, i 55 lavoratori che ieri si sono presentati in assemblea preferiscono aspettare.

Cisarri, anche a nome di Bernazzani e Montinaro, ha commentato positivamente il risultato raggiunto nel corso di una trattativa che fin dal primo momento non si è rivelata affatto semplice.

Icr metterà a segno un investimento di circa 6 milioni di euro, in un periodo di crisi in cui solitamente Cgil, Cisl e Uil si confrontano con aziende che vogliono fuggire dal Lodigiano o chiudere definitivamente i battenti.

Anche il sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, la scorsa settimana è intervenuto per sottolineare l’importanza dell’ampliamento firmato Icr, tanto più che il Comune ha offerto al colosso dei profumi una consistente riduzione degli oneri di urbanizzazione, pari a oltre un milione di euro.

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