
C’è chi non perde un colpo e chi continua a innovare, puntando sull’arte e, perché no, sulla cultura. Tra i locali più gettonati del momento, per chi ama la serata passata a girovagare nella folla, con il drink in mano e la musica nelle orecchie, ci sono di sicuro il già citato Blush e il Future Fusion di via Ferrabini. Per il primo la serata inizia all’aperitivo, “foraggiato” dalla cucina del “Lupo cattivo”, che fa riferimento alla stessa gestione. Chiuso il lunedì, nei giorni di venerdì, sabato e domenica è quasi impraticabile per la folla. Stessa sorte per il Fusion di via Ferrabini. Inizialmente nato come ristorante di cucina fusion giapponese, nel tempo ha deciso di trasformare il dopo cena in un evento con musica a tutto volume, cocktail e luci più basse. Tra le new entry che hanno fatto il pieno quest’anno anche il Calincantus Caffè nei giardini di viale IV Novembre, che ha aperto anche uno spazio food proprio di fronte alla struttura in legno del passeggio, e il Coffee Move di corso Mazzini. Proposta inedita quella del Coffee Move aperto nel gennaio 2011 da tre giovani lodigiani, Mattia Paparella, Andrea Bignami e Antonio Ferrara. Qui la sfida è mescolare intrattenimento e cultura, con book sharing e book crossing, mostre di fotografia e pittura, concorsi artistici e serate di letture oltre, naturalmente, alla musica e agli aperitivi. Intraprendenza premiata dal pubblico, ma bocciata dalla “legge del silenzio”: «L’indirizzo che sembra prevalere qui a Lodi - spiega uno dei titolari -: la linea delle istituzioni è quella di assecondare la tranquillità. Noi, che chiudiamo prima dell’una, siamo sottoposti a una guerra senza quartiere dai residenti». Guerra aperta anche in altre zone della città, come in via Sant’Angelo contro il Margot Bar che aveva anche esposto dei cartelli di protesta. Non conosce pause neppure l’attività del Wellington Pub di via Cavallotti, che conta su uno zoccolo duro e fedele di appassionati clienti, e che ha nella festa di San Patrizio (il 17 marzo) l’appuntamento di punta della stagione, in omaggio alla tradizione irlandese a cui il locale si ispira. Per gli amanti della birra, non è raro fare un salto fuori dal capoluogo e precisamente sulle colline di Graffignana all’osteria La Petrarca. Tra le specialità, il vasto assortimento di birre da tutto il mondo con duecento etichette tra trappiste, le abbazia e le artigianali.
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