Cavallerizza, grande incompiuta

All’orizzonte, il nulla. Da quasi vent’anni. La Cavallerizza aspetta che si compia il suo destino: diventare il museo per eccellenza della città del Barbarossa, ospitando nell’edificio di via Fanfulla il patrimonio storico e artistico dei lodigiani. Ovvero collezioni di pinacoteca, ceramica e sezione archeologica. Un progetto che tra complicazioni e ricorsi non ha ancora visto la luce e che forse il Patto di stabilità potrebbe ulteriormente ritardare, anche se il Broletto assicura che questa resta una delle priorità del mandato della giunta Uggetti.

Nel corso della campagna elettorale la compagine politica ora alla guida del Comune aveva sottolineato che i lavori per l’allestimento dell’immobile sarebbero stati programmati tra il 2013 e il 2014. Si era persino ipotizzato in passato il coinvolgimento del celebre critico d’arte Philippe Daverio. Al momento non è stata ancora presa una decisione, anche perché non si conosce l’impatto che il Patto di stabilità avrà sul municipio.

L’amministrazione Uggetti ha ripreso in mano il “dossier” avviando degli approfondimenti proprio sul piano finanziario dell’opera, dal momento che il preventivo risale a quasi tre anni fa.

L’architetto Michele De Lucchi ha elaborato il progetto preliminare per l’allestimento della sede museale, per un investimento di circa 2 milioni e mezzo di euro. Il piano operativo è stato “congelato” a causa di vicende che i lodigiani conoscono bene: l’anno scorso, a febbraio, il Broletto era commissariato, poi ci sono state le elezioni e l’insediamento della giunta Uggetti a giugno.

Riassumendo “in pillole” la storia della Cavallerizza, bisogna tornare indietro al 1995, con la progettazione dei lavori di risanamento, e al 1999, anno del ritrovamento delle sepolture medievali e della revisione del progetto decisa dalla Soprintendenza. Il nuovo piano dell’opera si è concluso nel 2004, con l’assegnazione dell’incarico all’impresa e relativo contenzioso risolto l’anno successivo.

Dal 2006 al 2009 si è svolto l’intervento di riqualificazione, per poi affidare l’incarico della progettazione dell’allestimento all’architetto De Lucchi. Tutto è rimasto bloccato per un anno, dal 2010 al 2013, a causa di un ricorso presentato dall’architetto Sergio Uggetti contro l’incarico conferito a un altro professionista, respinto dal Consiglio di Stato una prima volta nel marzo 2011, poi nel marzo 2012 e definitivamente nel febbraio 2013 con decreto del Presidente della Repubblica.

La sensazione è che prima di mettere piede nel museo della Cavallerizza, i lodigiani saranno costretti a pazientare. E come i soldati della fortezza Bastiani nel Deserto dei tartari, saranno probabilmente costretti ad aspettare a lungo.

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