Cassa e incentivi all’esodo, la Protec di Sant’Angelo a fine corsa

L’assemblea dei lavoratori ha approvato l’accordo siglato dieci giorni fa con la proprietà

Cassa integrazione straordinaria per un anno, integrazione salariale dell’azienda a scalare, incentivi all’esodo per la rinuncia dell’ammortizzatore sociale, bonus a scalare per le uscite dalla cassa, un servizio di politiche attive del lavoro con una società di consulenza per la ricollocazione. Chiude lo stabilimento metalmeccanico Protec della Malpensata di Sant’Angelo, l’assemblea dei lavoratori ha accettato quasi all’unanimità l’accordo sindacale raggiunto 10 giorni fa. La proprietà, il gruppo Lvf Spa di Bergamo della famiglia Belotti, ha deciso di disimpegnarsi dal Lodigiano.

«È un accordo positivo per come si era declinata la trattativa, a partire dal 5 novembre quando l’azienda aveva fatto cadere una tegola in testa ai 28 lavoratori – dice Massimiliano Preti, segretario Fiom Cgil -. Ci abbiamo messo tre mesi per far capire all’azienda che doveva attuare un’azione di responsabilità sociale, e la cassa integrazione straordinaria non era di certo l’obiettivo primario. Anche l’accordo economico si è raggiunto su cifre appena accettabili». In fabbrica sono rimasti ormai in 22: 7 di loro, dell’area commerciale, continueranno a lavorare ancora per alcune settimane, tutti gli altri andranno in cassa integrazione straordinaria da lunedì prossimo. «L’azienda ha giocato da subito a dividere il fronte dei lavoratori, e questa è l’ultima prova – commenta la Rsu -. Questo è il rammarico maggiore».

Sulla vicenda è intervenuta anche l’assessore regionale al Lavoro e Formazione Melania Rizzoli: «Regione Lombardia ha messo a disposizione le politiche attive regionali per ricollocare, nel corso dell’anno, tutti i lavoratori, scongiurando i licenziamenti. Un impegno concreto che ha prodotto un risultato significativo e che conferma come la nostra attenzione verso le politiche del lavoro sia costante». Al termine della cassa integrazione è comunque previsto il licenziamento, e per questo la percezione dei lavoratori e del sindacato è ben diversa: «Quale salvaguardia dei posti di lavoro? – si interroga retoricamente Massimiliano Preti -. C’è stato un intervento di sostegno al reddito, ma la difesa dei posti di lavoro è tutt’altro. Anche sulle politiche attive vigileremo per capire se ci sarà un’azione effettiva oppure un mero impegno sulla carta. Dispiace che tutta la trattativa sia stata lasciata a sindacato, Rsu e lavoratori, senza che la politica abbia fatto sentire la sua voce. Il Comune di Sant’Angelo non si è mai interessato della vicenda, la Provincia di Lodi ci ha accolto e ascoltato, ma senza poi mai più farsi sentire, in Regione Lombardia l’audizione in Commissione non ha avuto alcun seguito. Questa non è la partecipazione che ci aspettiamo dalla politica su un tema come il lavoro, fondamentale a parole ma trascurato nei fatti».

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