Case, compravendite in profondo rosso

Dal 2007 allo scorso anno le transazioni si sono dimezzate

Profondo rosso. La compravendita di case non solo ha subito un gigantesco calo nel corso degli ultimi anni, ma dal 2007 al 2011 si è praticamente dimezzata: gli agenti immobiliari quattro anni fa sono riusciti a piazzare 4.727 immobili in tutta la provincia, mentre l’anno scorso lo “stock” è passato a 2.665. L’annata d’oro, però, resta il 2006, con la bellezza di 5.192 transazioni andate a buon fine.

Un numero che oggi, con il mattone fermo e la crisi che morde, sembra quasi da capogiro. Certo, il Lodigiano del 2006 non aveva ancora conosciuto la sfilza di licenziamenti che da lì a qualche tempo sarebbe arrivata, la chiusura di decine di fabbriche e l’abbandono delle multinazionali; quello, semmai, era il periodo della Popolare di Fiorani e degli investimenti immobiliari.

Se si mettono in fila uno dopo l’altro i valori delle compravendite, grazie al prezioso archivio dell’Agenzia del territorio, l’ente che osserva dall’alto ciò che accade nel settore, si nota che il 2006 può essere considerato come una sorta di “spartiacque” tra gli affari e il baratro, almeno per quello che riguarda tutta la provincia. Fino a quel momento, infatti, il mercato era riuscito a galoppare a briglia sciolta per sei anni consecutivi. Senza subire arresti dal 2000 al 2006.

La crescita delle transazioni è impressionante: 3.183 nel 2000, con un balzo fino a 3.897 nel 2003 e addirittura 4.547 nel 2005. Dopo aver superato la soglia dei 5mila immobili venduti, è iniziata l’inesorabile discesa, che non si è ancora fermata. Al punto che nel giro di un solo anno, dal 2011 al 2010, si sono registrate 214 compravendite in meno in tutto il Lodigiano, 2062 in meno dal 2007 al 2011. I professionisti del settore sono ancora alla finestra ad aspettare, tra uno spiraglio e l’altro, accolto ogni volta come se fosse una “ripresina”.

La città del Barbarossa non è riuscita a scampare il pericolo, anche se l’andamento degli affari si è rivelato più “altalenante”. Il tracollo è scoppiato in ritardo rispetto al resto della provincia, a segnare infatti una sorta di barriera tra i tempi d’oro e le difficoltà è il 2007 e non il 2006, anno in cui gli agenti immobiliari sono riusciti a mettere a segno 896 transazioni. Già nel 2004 e nel 2002, però, si era superata la soglia delle 800 unità vendute. Recentemente, però, il mercato ha riservato numeri molto diversi. E se è vero che la crisi ha fatto indubbiamente la sua parte, i professionisti sottolineano spesso che nel capoluogo i palazzi sono spuntati come funghi: si è costruito molto, ma sulla “piazza” restano ancora centinaia di case invendute. Tra le zone che hanno conosciuto una vera e propria espansione edilizia ci sono il Pratello e l’Albarola, ma anche l’area vicina alla stazione e l’Oltreadda.

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