CASALE Torna la terapia del dolore, chiusa nel 2015 per carenza di personale

Riapre l’attività coordinata dal dottor Russo nell’ospedale della Bassa, per curare tutti i dolori delle articolazioni

Riapre l’attività dell’ambulatorio di terapia del dolore all’ospedale di Casale.

L’ambulatorio era stato presente fino 2015, poi era stato sospeso per la carenza di specialisti.

Oggi l’attività viene ripresa offendo la possibilità di prime visite e controlli con due aperture settimanali, il martedì e il giovedì. I cittadini muniti di impegnativa del medico di medicina generale o dello specialista per “Visita anestesiologica per terapia del dolore”, possono prenotare una visita contattando il numero verde 800 638 638 (da fisso) o lo 02/99 95 99 (da cellulare) oppure recandosi presso gli sportelli Cup.

Si curano i dolori di origine osteoarticolare e muscolare, fibromialgia, cefalee primarie, lombalgia, cervicalgia, radicolopatie, neuropatia da Herpes Zoster, neuropatia diabetica, neuropatia post-chemioterapica, neuropatia postchirurgica

L’approccio multidisciplinare basato sulla diagnosi algologica permette di affrontare il dolore acuto, persistente e cronico tipico di una serie di patologie tra cui: dolori di origine osteoarticolare e muscolare, fibromialgia, condizioni dolorose funzionali quali cefalee primarie, lombalgia, cervicalgia, radicolopatie, dolori neuropatici tipo neuropatia da Herpes Zoster, neuropatia diabetica, neuropatia post-chemioterapia, neuropatia postchirurgica.

«La richiesta di cura e presa in carico del terapista del dolore risulta oggi sempre più una necessità - fa sapere l’Asst in una nota - in una società in cui aumenta l’aspettativa di vita e la qualità di vita migliora».

Anche nell’Asst di Lodi si registra un incremento nel numero di pazienti: prendendo a riferimento il periodo gennaio – ottobre, le prime visite sono passate da 1042 del 2021 a 1149 del 2022; stabile, invece, risulta il numero dei controlli (circa 440 in entrambi gli anni nello stesso periodo considerato).

«Il dolore non controllato o controllato in maniera insufficiente può condizionare la quotidianità del paziente e limitare anche attività fondamentali come il lavoro, le relazioni interpersonali e, più in generale, l’organizzazione di un tempo di qualità – commenta il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia – ed è quindi importante aumentare l’offerta di prestazioni che possano aiutare i pazienti a riconquistare il benessere ed una propria autonomia. Riportare questo servizio a Casale consente di essere presenti con una attività così importante anche nel territorio del Basso Lodigiano».

Si usano terapie farmacologiche e infiltrative

«Attraverso l’utilizzo delle terapie farmacologiche e infiltrative, il terapista cerca di curare il dolore legato ad una determinata patologia provando a restituire al paziente una vita senza dolore – spiega il medico Gianluca Russo, direttore del servizio di medicina del dolore dell’Asst di Lodi -. All’interno dell’ ambulatorio di medicina del dolore le persone affette da dolore acuto, persistente e cronico possono trovare la miglior risposta scientifica, clinica ed assistenziale ai propri bisogni, secondo i principi della medicina del dolore e della centralità del paziente».

Il servizio di medicina del dolore collabora e svolge attività di consulenza per tutti i reparti, compreso il Pronto Soccorso, dove è necessario intervenire sul paziente per gestire stati dolorosi severi o prenderlo in carico a livello ambulatoriale per il successivo iter terapeutico.

Il dolore può portare a una perdita di autostima

«Se non curato adeguatamente – prosegue Russo - il dolore persistente e cronico finisce per influire negativamente su tutti gli aspetti della salute e del benessere del paziente e può portare ad una perdita di autostima, associata spesso a depressione e ansia. Il dolore cronico, se precisamente valutato e identificato da una medico esperto in terapia del dolore, nella maggioranza dei casi può essere notevolmente alleviato. L’équipe collabora per valutare il dolore nei suoi aspetti qualitativi e quantitativi, per porre una corretta diagnosi e definire il miglior percorso terapeutico nell’ottica della personalizzazione delle cure».

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