Un anno nero come il petrolio. Gli automobilisti lodigiani ricorderanno di sicuro così questo 2011, che si chiude con l’ennesima impennata del costo del carburante. «Ma i prezzi sono folli!», sbottano i conducenti non appena si fermano alla stazione di servizio e danno un’occhiata alle tariffe. Capita infatti di trovare stazioni di rifornimento dove le cifre del display superano i 1,700 euro al litro: 1,749 la verde e 1,729 il gasolio, oppure 1,715 senza piombo e 1,708 il diesel.
Per spendere meno bisogna trovare il distributore giusto, allora si scende a 1,633 euro al litro per il diesel e 1,637 per la verde.
Qualcuno ha già fatto quattro calcoli e si è reso conto di dover sborsare anche 14 euro in più per fare il pieno rispetto all’anno scorso, anche se al volante di una Ford Fiesta e non di certo di un bolide. Qualcun’altro ha notato che i 20 euro spesi per poter circolare almeno cinque giorni oggi non bastano più, con la stessa somma si viaggia solo tre giorni. Roberto, al distributore di viale Dalmazia, si lamenta: «Quello che fa rabbia non sono tanto le tasse ma il fatto che loro, la “casta”, non si siano sacrificati per niente».
«È tutto uno schifo», rincara la dose Sara, costretta a passare da 45 euro a settimana a circa 56 per utilizzare la macchina al lavoro. «Da assistente sociale incontro tantissime persone che non hanno nemmeno da mangiare, e questo è un settore che ha subito pesanti tagli».
Matteo Grossi sottolinea che il ritocco delle accise si fa sempre sentire, guarda caso, «quando la gente deve partire».
Riccardo, originario di Perugia ma ormai di casa a Lodi, scuote la testa: «Con questa faccenda delle accise stanno impoverendo tutta l’Italia». Per risparmiare bisogna confrontare i prezzi dei diversi gestori. «Abbiamo due auto, questa 600 va a benzina, l’altra funziona a Gpl e me la cavo meglio. Si chiede troppo alla gente, io lavoro in un’azienda privata, mia moglie fa l’insegnante, dopo 11 anni ha ottenuto un incarico di ruolo». Far quadrare i conti non è sempre facile.
Per Federconsumatori la situazione è destinata a peggiorare, persino nel 2012, con una ricaduta di 215 euro all’anno sulle tasche degli automobilisti. «Non dimentichiamo - sottolinea l’associazione -, che gli aumenti sul costo dei carburanti sono estremamente pericolosi, dal momento che agiscono come moltiplicatori sui prezzi dei beni di largo consumo». Tehifa, un ragazzo straniero a bordo di una Hyundai, annuisce con vigore: il costo del carburante è troppo elevato. Come se non bastasse, nell’elenco dei rincari bisogna aggiungere l’aumento delle polizze Rc Auto, che contribuiscono a rendere sempre più difficile la gestione della quattro ruote.
Secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, infatti, mantenere un’automobile a benzina costa 521 euro in più rispetto all’inizio dell’anno, nel caso del diesel la cifra sale a 665 euro. La difficoltà delle famiglie sta tutta nelle parole di Adriana, che prima spendeva 30 euro a settimana per fare rifornimento, mentre adesso con quei soldi non ce la fa più: «Il rincaro si è sentito, eccome - commenta -, questo in viale Dalmazia è il distributore meno caro, infatti nelle ore di punta c’è sempre la fila e si fa fatica a fermarsi. Alla fine paga sempre la povera gente, anche perché non si può restare certo senza macchina, sarebbe improponibile. In questo periodo abbiamo risparmiato anche sui regali di Natale e se ci serve qualcosa di essenziale... aspettiamo i saldi».
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