Caos Poste, il vertice non risolve

Fumata “grigia”, perché comuni e Provincia dovranno pazientare prima di vincere la battaglia con le Poste. Ieri mattina il presidente di San Cristoforo Pietro Foroni, insieme ai sindaci di sei paesi del Lodigiano, ha incontrato il prefetto Antonio Pasquale Gioffrè per affrontare la questione, un incontro a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dell’azienda.

«Abbiamo chiesto alle Poste di soprassedere nell’attuare il loro piano, l’apertura a giorni alterni degli uffici a partire dal 16 aprile - afferma Davide Tei, primo cittadino di Mairago, anche a nome dei colleghi di Bertonico, Cavacurta, Ossago, Corno Giovine e Villanova -. Gli esponenti dell’azienda faranno presente la nostra richiesta ai vertici, dal momento che non potevano decidere di sospendere il provvedimento».

Allo stesso tempo, però, gli enti locali sono riusciti a guadagnarsi la possibilità di un confronto più ampio, attraverso il coinvolgimento di Regione Lombardia e dell’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani.

«Nessuno di noi vuole fare delle barricate - spiega Foroni -, ma ci sono dei punti fermi da rispettare: la continuità del servizio deve essere garantita, a volte ci sembra che invece di fare dei passi in avanti le Poste facciano dei passi indietro. Servono regole certe, non è possibile che ci sia solo un taglio del servizio. Non vogliamo che queste decisioni siano calate dall’alto, per questo abbiamo chiesto la nascita di un tavolo regionale, si procede in questa direzione».

Foroni nei giorni scorsi è intervenuto sull’argomento con parole dure, dopo essersi consultato con i sindaci del territorio. Provincia e comuni, infatti, non accetteranno che i cittadini siano penalizzati. Tutti hanno fatto notare che già nel 2011 otto paesi hanno subito la riduzione di giorni e orari, si tratta di Terranova, Valera, Corte Palasio, Crespiatica, Boffalora, Cervignano, Santo Stefano e Casale, nella frazione Zorlesco.

Dal canto suo, Poste Italiane ha illustrato le motivazioni della riorganizzazione, sottolineando che come società per azioni l’azienda ha la necessità di garantire un equilibrio tra domanda e offerta di servizi.

In particolare, le Poste hanno analizzato i dati storici sui flussi della clientela e sui volumi di traffico nei diversi Comuni prima di prendere una decisione orientata all’economicità. «Noi siamo sempre presenti sul territorio - ribadisce l’azienda -, nonostante l’ottimizzazione, gli uffici resteranno aperti, la presenza del territorio è comunque garantita». In ogni caso, i vertici saranno informati della situazione e delle richieste presentate dal Lodigiano.

Il prefetto Gioffrè sottolinea l’importanza del tavolo regionale, con il coinvolgimento diretto dei vertici delle Poste affinché si possa arrivare alla sospensione della decisione, così come richiesto dagli amministratori locali, «valutando delle soluzioni alternative».

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