«Caos Poste, intervenga il prefetto»

Troppi disservizi, appello dei sindacati nel presidio di ieri

«Intervenga il prefetto sui disservizi di Poste Italiane». A lanciare l’appello è il sindacato Slp-Cisl, che ieri mattina ha organizzato un presidio davanti agli uffici di via Fascetti. Insieme ad altre tre sigle (Uil Poste, Confsal comunicazione e Ugl comunicazione), ha dato vita ad una manifestazione di protesta per la carenza di personale tra i portalettere e agli sportelli. «Manderemo una lettera a tutti i sindaci del territorio, per fare un’azione di sensibilizzazione e informarli della situazione del servizio - spiega Giovanni Martorana, referente Cisl per i postali - così non si può più andare avanti. L’azienda ci deve ascoltare. Andremo avanti con questa vertenza ad oltranza, fino a che non ci saranno degli esiti accettabili».

La mobilitazione è stata promossa di fronte all’ufficio di via Fascetti a Lodi. I sindacati hanno allestito uno stand, tra fischietti, trombette e persino striscioni. «Noi siamo la storia. Noi siamo l’esempio. Voi...lo scempio», si leggeva su un telone esposto. E poi i lavoratori hanno cantato in coro: «Siamo indignati, ma non rassegnati». «La situazione è grave. Per mancanza di personale ci sono uffici che nei giorni scorsi hanno anche dovuto chiudere - aggiunge Martorana - vedi il caso di Boffalora, Crespiatica, Corte Palasio, Castelnuovo Bocca d’Adda, Maleo. Ci sono anche sportelli che non hanno responsabile, come Valera e Crespiatica, e tra breve ci sarà Comazzo. Di fronte a questa emergenza, chiediamo che intervengano le istituzioni». Sono stati segnalati inoltre problemi all’interno di diversi uffici del territorio: «Spesso vengono fatti corsi di formazione, chiudendo gli uffici postali - dicono dalla Cisl -. Le condizioni del lavoro non sono nemmeno molto sicure: tante moto e auto non sono in buono stato e non ci sono mezzi alternativi. Quindi se il servizio non risulta a volte di qualità, non è colpa dei lavoratori, ma di una gestione che non funziona».

L’iniziativa in via Fascetti rientra nella mobilitazione generale dei postali, che durerà per tutto il mese. Hanno deciso uno sciopero sugli straordinari e sulle prestazione aggiuntive, per denunciare la carenza di personale e lamentare il mancato riconoscimento di un adeguato premio di produzione. «I vertici dell’azienda si sono distribuiti premi alti, dopo nove anni di utili dichiarati da Poste, mentre i portalettere e gli sportellisti hanno ricevuto ben poco - afferma Francesco Blasi di Uil Poste - l’azienda rispetti gli impegni assunti, quindi provveda agli interventi per liquidare una parte del premio di produzione del 2010 e l’adeguamento di quello per il 2011-13. Ci sono infine disagi per gli sportelli, dove non vanno a volte le stampanti, ci sono computer che si bloccano e altre strumentazioni fuori uso».

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