Cantoniera in vendita a Lodi, “angeli del soccorso” sfrattati

La sezione di Lodi dell’Ari, l’Associazione radioamatori italiani, sarà “sfrattata” dalla sua sede, la casa cantoniera di via San Colombano, che appartiene alla Provincia di Lodi. Nei giorni scorsi il sodalizio ha ricevuto una prima comunicazione da San Cristoforo che invita a liberare i locali entro il 31 dicembre. L’altra associazione che era ospite nella cantoniera poco distante dalla Faustina, il LausVol, si era già mossa prima dell’estate e ha trovato ospitalità per i suoi uffici in locali dell’Aler in via Guido Rossa, in un caseggiato destinato a edilizia residenziale pubblica, con tanto di contributo del Comune di Lodi.

La missiva della Provincia arrivata nei giorni scorsi è stata invece un’inaspettata doccia fredda per i radioamatori, che proprio lo scorso anno avevano brindato al 25esimo della sezione lodigiana e contano 70 soci attivi. «Tra l’altro siamo parte integrante dell’organizzazione della protezione civile - spiega Mario Ferrari, storico radioamatore lodigiano -. Ci occupiamo delle postazioni radio dei “com” di Sant’Angelo e Casalpusterlengo, provando ogni mese l’efficienza del collegamento in Hf e Vhf con la stazione della prefettura, e con le altre prefetture, eravamo in mobilitazione per Expo, pronti ad allestire una rete di comunicazioni voce e dati alternativa alle linee telefoniche, in caso di emergenza, e teniamo sempre pronte e sotto manutenzione alcune postazioni radio mobili da utilizzare nel territorio. Una l’abbiamo addirittura adattata in una valigetta. Grazie al Cielo non siamo mai stati mobilitati per gravi emergenze nel Lodigiano, ma ci siamo. E ora, dove metteremo queste apparecchiature ma anche tutte le altre?». La comunicazione arrivata dalla Provincia preannuncia la vendita della casa cantoniera. «A differenza che in precedenti occasioni (l’Ari storicamente aveva sede in via Fanfulla, ndr.), questa volta non ci è stata prospettata alcuna soluzione alternativa - spiega il presidente Ari di Lodi Glauco Juliano, che lancia un appello -: chiediamo solo un locale per riunirci, un magazzino sicuro per i delicati apparecchi, uno spazio per le antenne, che non sono pericolose per la salute. Gli enti locali hanno tanti spazi inutilizzati, non crediamo che per noi non ce ne siano».

«La Provincia non ha mai sfrattato nessuna associazione - rassicura il presidente Mauro Soldati -, la vendita delle case cantoniere, per necessità di bilancio, passa comunque prima per un’asta pubblica e richiede tempo. Quella di via San Colombano non mi risulta sia imminente, farò subito le mie verifiche con gli uffici». L’Ari intende incontrare il commissario del Comune di Lodi e si è già attivata con la Regione contattando il consigliere Claudio Pedrazzini. Resta da capire se la cantoniera sarà venduta oppure - per ora solo un’ipotesi - se sarà l’ennesima struttura lodigiana destinata ai richiedenti asilo.

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