Alla Canottieri Adda, nella notte di venerdì, è stato effettuato il trattamento speciale dopo un caso sospetto di legionella. Già sabato, quindi, tutto è tornato alla normalità e gli spogliatoi degli uomini - dove era stato affisso l’avviso “Attenzione, docce inagibili per trattamento legionella, utilizzare le docce degli spogliatoi piscina” - sono tornati a disposizione degli utenti.
La scorsa settimana, infatti, l’Asl ha dato il via ad alcune verifiche e prelievi nei locali di via Nazario Sauro, il timore era quello di una possibile contaminazione del pericoloso batterio. L’intervento delle autorità sanitarie è scattato dopo che un socio del centro sportivo ha accusato i sintomi della malattia, proprio per questo motivo sono partite le indagini epidemiologiche, per cercare di capire l’origine della legionella; dal momento che l’uomo è un assiduo frequentatore del sodalizio in riva al fiume, sono state previste tutte le analisi del caso.
Il presidente della Canottieri, Pierluigi Carabelli, sottolinea che la procedura è stata rispettata: «Durante la notte abbiamo fatto tutti i trattamenti richiesti e poi abbiamo riaperto gli spogliatoi, ora attendiamo gli esiti dei prelievi - spiega -. Ci siamo allineati con quanto ci hanno consigliato di fare e i nostri tecnici, anche se è difficile che il batterio sia lì». Carabelli, infatti, ritiene che l’origine del battere non dipenda dalle docce del centro sportivo, dove non ci sono ristagni d’acqua bensì un forte ricambio. Fin dall’inizio erano stati esclusi rischi per la piscina e per le altre zone in riva all’Adda.
Il presidente dell’ordine dei medici, Massimo Vajani, ha spiegato che la legionella è una patologia che può diventare molto grave, il battere si trova soprattutto negli ambienti acquatici, sia naturali che artificiali e l’uomo può essere contagiato attraverso delle gocce che ne contengono dei concentrati. Si tratta di un’infezione polmonare che si cura con un antibiotico ma, dal momento che ci sono diversi tipi di legionella, in alcuni casi le conseguenze potrebbero essere letali.
I sintomi sono tosse e febbre, mentre l’incubazione è di circa 24-48 ore.
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