Broletto, i conti del piano di alienazioni

Si perderà l’affitto dell’Inps, ma si ridurranno i costi dei mutui

Minori incassi per 500mila euro ogni anno. Con la vendita dei suoi beni patrimoniali, il comune di Lodi dovrà rinunciare ad ingenti risorse dagli affitti. Molti degli immobili messi all’asta fruttano infatti ingenti canoni al Broletto. Ad esempio il palazzo Inps di via Besana ha un contratto di locazione che garantisce al municipio una somma di 404mila euro all’anno. Complessivamente dei 16 beni inseriti nel piano delle alienazioni, dalla cui vendita l’ente pubblico conta d’incassare oltre 13 milioni di euro, ben 10 immobili hanno un inquilino che paga l’affitto.

Per far fronte a questi minori introiti, i vertici dell’amministrazione comunale hanno già dichiarato precise contromisure. «Le risorse che contiamo di recuperare con il piano delle alienazioni serviranno da una parte a realizzare entrate straordinarie finalizzate al rispetto del patto di stabilità (i saldi di spesa ed entrata fissati dal governo, ndr) - spiega il sindaco, Lorenzo Guerini - dall’altra ad estinguere anticipatamente una serie di mutui, abbattendo in misura significativa lo stock di debito del Comune e sgravando i futuri bilanci dell’ente dalle spese per le quote di rimborso dei prestiti, in misura superiore ai mancati introiti per la riscossione dei canoni di locazione dei beni che verranno venduti». In più con gli importi incassati dalle vendite, il Broletto conta di realizzare un importante progetto, che in futuro frutterà nuovo reddito per l’ente locale. «É la prosecuzione del piano di riqualificazione dell’ex Linificio - aggiunge Guerini - che attualmente ospita il Centro di formazione professionale consortile, l’Ufficio scolastico provinciale, la sede della Cisl e l’Agenzia delle entrate. Il prossimo lotto di recupero consentirà di allestire nuovi spazi adibiti ad uffici per l’ampliamento dell’Agenzia delle entrate, la sede dell’Arpa, del comando provinciale della Guardia di Finanza e dei Giudici di Pace, garantendo al Comune consistenti introiti da canoni di locazione».

I 10 immobili attualmente in locazione e che sono stati messi in vendita generano introiti per riscossione di affitti pari a 500.632 euro. Se venissero ceduti, anche senza rialzo, frutterebbero risorse per più di 9 milioni di euro, un importo pari a 19 anni di affitto. Gli immobili sono il negozio di piazza Mercato (civico 12 e 13), affittuario società Bonsai, con un canone di 7.450 euro annui. Poi il punto vendita di piazza Mercato 16, affittuario Casa della Lana, con un canone di 7.243 annui. L’esercizio intestato al signor Cremaschi in piazza Mercato 17 (affitto 4.866 annui), quello in piazza Mercato 19 (2.585 annui) e quello in piazza Mercato 15, intestato al signor Gramigni, con un canone annuo di 1.390 euro. Inoltre il Doc Store di via Incoronata (affitto 19.460 euro annui), l’esercizio di piazzale Sommariva (affittuario società Romeo) che ha un affitto di 33.353 euro annui. Infine il palazzo di via Besana, occupato dall’Inps (404mila euro annui), il panificio Nichetti di corso Umberto (8.122 annui d’affitto) e il negozio di corso Umberto 21, intestato a Sonica, che paga 12.071 annui.

Matteo Brunello

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