
Bocciata la legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità in Lombardia, il Pd: «Non ci arrendiamo»
POLITICA Vallacchi: «È una decisione gravissima che colpisce anche il nostro territorio: i cittadini vivono ogni giorno le difficoltà di un sistema che non funziona più»
Lodi
La maggioranza di destra in Regione Lombardia ha votato contro la legge di iniziativa popolare sostenuta dal Pd per cambiare la sanità lombarda.
«Oggi in commissione sanità del consiglio regionale, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno deciso di proporre il “non passaggio alla trattazione degli articoli”. In questo modo - fa sapere il Partito democratico in una nota -, se la scelta verrà confermata in aula consiliare, la proposta sarà affossata senza nemmeno una discussione di merito».
«La proposta di legge che è stata sottoscritta da oltre centomila cittadini e che mira a fermare la privatizzazione continua della sanità lombarda e a riaffermare il diritto alla salute, oggi negato a moltissimi cittadini a causa delle insostenibili liste di attesa, rischia di essere cancellata con un colpo di spugna».
«La destra ha scelto di non dare voce a oltre centomila cittadini che hanno firmato per cambiare la sanità lombarda – dichiara la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi –. È una decisione gravissima che colpisce anche il nostro territorio, dove i cittadini vivono ogni giorno le difficoltà di un sistema che non funziona più: liste d’attesa interminabili, pronto soccorso in sofferenza e mancanza di servizi territoriali adeguati. La proposta puntava a correggere gli errori della legge del 2009, rafforzando l’universalità del servizio sanitario, la prevenzione, i servizi territoriali e il governo pubblico degli erogatori, contro la logica che lascia ai privati solo le prestazioni più remunerative. Noi non ci arrendiamo: continueremo la battaglia in aula perché questa proposta venga discussa e approvata. Cambiare si può, e per questo noi continueremo a batterci».
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