Bivacchi in ospedale: «Un’emergenza sociale»

«È un problema di emergenza sociale, non possiamo risolverlo con la polizia».

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Rossi ha deciso di rivolgersi alla Caritas e al Comune di Lodi per affrontare il tema dei senza tetto che alloggiano, giorno e notte, all’interno dell’ospedale. Due domeniche fa questi ultimi hanno anche litigato tra loro, al piano rialzato del Maggiore e la direzione sanitaria ha dato indicazione di allertare i carabinieri per prevenire eventuali conseguenze.

«Stiamo vedendo come gestire la situazione - spiega Rossi -. Una cosa è certa. È un problema di emergenza sociale, non è un problema di forze di sicurezza. Non possiamo mandare via le persone così. Il tema è di accompagnarle socialmente. Ci siamo rivolti alla Caritas e all’assessore ai servizi sociali del Comune di Lodi Silvana Cesani».

Quest’ultima, questa settimana, s’incontrerà con i vertici dell’Azienda ospedaliera. «Bisogna capire qual è il problema - dice Cesani -. Sentiremo di che entità è il fenomeno, di quante persone stiamo parlando e di chi e se sono già seguite dai servizi. Sulla base di queste informazioni possiamo decidere poi cosa fare, se attivare gli educatori e come affrontare la situazione».

Il problema dei senza tetto e delle persone con disagio sociale che vivono nei corridoi del Maggiore, è noto. Alcuni si appisolano, di notte, nelle vecchie sale operatorie, costruendosi dei letti di fortuna.

«L’opinione degli operatori - commenta un medico -è che il problema vada risolto. Non siamo contro nessuno, ma forse per queste persone va trovata una sistemazione diversa dall’ospedale».

Medici e infermieri ne fanno una questione di tutela sanitaria.

«Ormai li abbiamo adottati - ammette un’infermiera -. Pochi giorni fa i colleghi hanno trovato alcune persone che cercavano le chiavi dei nostri spogliatoi per recuperare i sacchi con i loro vestiti, che avevano nascosto nei nostri spogliatoi. Non hanno un posto preferito. Stanno un po’ ovunque, dai sotterranei al settimo piano e fanno anche il bucato nei bagni». «Spesso - commenta un medico - li vediamo nelle sale d’aspetto dei reparti, collegati alla linea Internet dell’ospedale». Il problema dei senza tetto, nel Lodigiano, è serio. Tutte le notti, secondo i dati di Progetto insieme che gestisce i 3 dormitori cittadini, ogni sera c’è una fila di 40 persone che non ha un letto a disposizione perché i posti sono tutti occupati. Più di una volta il direttore della Caritas don Andrea Tenca ha lanciato l’appello alle altre parrocchie e agli altri comuni del Lodigiano perché sorgano dormitori decentrati. L’appello, però, non è stato ancora raccolto da nessuno.

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