Bergognone, ecco il formaggio Scoparolo

«Lodi è sempre stata associata al latte anche a livello internazionale, ma oggi non punta più su questa ricchezza del territorio», ha dichiarato Angelo Frosio, presidente della scuola d’arte Bergognone di Lodi, che ha continuato: «Stasera riscopriamo lo Scoparolo, un formaggio pregiato e dal sapore intenso, che merita l’attenzione dei lodigiani». Prodotto dai ragazzi della scuola d’arte, il formaggio è stato presentato dall’esperto caseario, ex Polenghi Lombardo, Arduino Baraldi, in occasione della serata di degustazione organizzata nel ristorante “il Lupo cattivo” di via Guido Rossa a Lodi dal titolare Alberto Franceschini. Gli ospiti hanno così potuto assaggiare lo Scoparolo e apprezzarne l’unicità e la storia, che colloca le origini del prodotto nella Bassa lodigiana e nel Piacentino. La degustazione ha puntato sull’abbinamento di questo sapore nostrano ai vini della sardegna proposti dall’azienda Pala, una delle realtà emergenti nel panorama enologico sardo. A presentare in anteprima il vino Thesys 2011, sul mercato da sole due settimane, è stato il responsabile vendite Matteo Bestetti, che ha illustrato agli ospiti del “Lupo cattivo” le proprietà e le peculiarità dei vini prodotti dall’azienda. Dopo il successo della serata di degustazione, il presidente Angelo Frosio si augura che ci sia la stessa partecipazione all’asta benefica organizzata per domenica 2 dicembre, alle ore 17, nella scuola d’arte Bergognone di viale Pavia 49. «Nessuno si è ancora mobilitato per darci una mano», ha dichiarato Frosio, che ha annunciato: «Per far fronte alle gravi difficoltà economiche che gravano sull’istituto ho deciso di mettere all’asta anche me stesso». Oltre alle numerose opere d’arte, tra cui un divano appartenente a Giuseppe Verdi, sarà quindi aggiudicato all’offerta migliore anche Frosio, che ha precisato: «Le mie capacità e le mie competenze sono in vendita, ma il mio spirito rimarrà in questa scuola». L’asta benefica sarà quindi un’occasione per conoscere meglio e sostenere la Bergognone che, come spiegato dal direttore del museo “Folli geniali”, Matteo Vecellio, «rappresenta un ente forte e fragile al tempo stesso, che spesso viene definito semplicemente come istituto per disabili. In realtà la scuola d’arte è un luogo dove le persone possono sviluppare i talenti che hanno dentro di sè in un luogo protetto e libero».

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