Ben 18 mesi per recapitare una lettera

È arrivata a destinazione dopo un anno e mezzo una lettera spedita dalla cooperativa sociale San Nabore. Partita nell’aprile dello scorso anno, da Lodi, è stata recapitata nelle cassetta della posta del destinatario, sempre a Lodi, solo nei giorni scorsi. All’interno, la convocazione per l’assemblea ordinaria dei soci, in programma per il 5 maggio 2016 presso l’oratorio di Ossago. Mentre il timbro all’esterno, del Cmp di Peschiera, è del 10 ottobre 2017. «Quando l’ho vista mi sono fatto una risata - dice al telefono Erino Cabrini, fra i soci fondatori della cooperativa lodigiana e destinario della missiva -. Di quell’assemblea mi aveva avvertito Peviani (Gianfranco, presidente della cooperativa, ndr) e avevo partecipato. Gli avevo fatto notare che non mi era arrivata nessuna comunicazione, ma lui mi ha detto “sarà in ritardo”. Aveva ragione, era in ritardo - sorride -. Mi sono chiesto però cosa sarebbe successo se la lettera avesse contenuto bollette o scadenze da pagare».

Punta invece il dito invece contro l’organizzazione del lavoro al Cmp di Peschiera Stefano Ancona, del direttivo nazionale di Cobas Poste e in servizio proprio nel polo del Sudmilano. «Non c’è coordinamento e purtroppo possono succedere anche queste cose - riferisce -. Poche settimane fa io e i miei colleghi ci siamo trovati a lavorare una quindicina di lettere che era partite un anno prima, già spedite a Lamezia Terme e poi tornate indietro. A volte se non guardiamo i timbri e le date nemmeno ce ne accorgiamo». Il Cobas Poste avevano denunciato alcuni mesi fa una giacenza record fra Peschiera e Linate di oltre 5mila tonnallate di posta, che per essere smaltita è stata poi in parte dirottata verso altri centri di smistamento. «Può darsi che questo ritardo sia dovuto a quell’accumulo di corrispondenza, ma non possiamo dirlo - aggiunge Ancona -. Purtroppo non lo sappiamo nemmeno noi perché succedono queste cose, qui arriva una quantità enorme di posta, dal bacino sud della Lombardia (Lodi, Cremona, Pavia, Mantova, Milano e Brescia), dal resto d’Italia e dall’estero. E vediamo ogni giorno questi camion che viaggiano avanti e indietro per l’italia con la stessa corrispondenza».

La data stampata sulla lettera è del 20 aprile 2016. E proprio in quel periodo è cominciato il suo “lungo viaggio”. Spedita con un francobollo di 0,95 centesimi, e l’indirizzo del destinatario, avrebbe dovuto percorrere solo poca strada per arrivare in viale Toscana. Invece il destinatario l’ha vista arrivare solo martedì, 18 mesi dopo, e non ha potuto che farsi un sorriso amaro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA