«Basta con le solite facce in politica»

«Questo Paese va rivoltato come un calzino. A partire dal Parlamento. La gente è stufa delle solite facce. Ci vuole un serio rinnovamento che sappia guardare al futuro». Parola di Matteo Renzi. Il sindaco “rottamatore” ieri pomeriggio è sbarcato a Lodi con il suo camper, prima tappa lombarda del candidato alla leadership del Partito democratico. E di fronte ad un teatro Alle Vigne stracolmo, con tanti spettatori costretti a rimanere fuori e a seguire il suo discorso da uno schermo (circa 700 i presenti), l’esponente Pd ha sfoggiato la sua verve oratoria.

Una serie di bordate ben assestate contro la “vecchia” classe dirigente. «Oggi viviamo in un tempo in cui il domani è visto come una discarica – scandisce – pensiamo al debito pubblico, che è cresciuto a dismisura in questi anni. Esempio di un modo di governare che scarica i problemi sul domani. Mentre i cittadini pensavano a fare le formiche, i politici facevano le cicale». E ancora frecciate contro deputati e senatori da anni seduti comodamente in Parlamento. «Dopo 20 anni che sei lì, ti ringraziamo per quanto hai fatto, ma è arrivato il momento di andarsene», esprime senza troppi giri di parole il primo cittadino di Firenze. E sui consueti riti del dibattito pubblico non ha usato i guanti di velluto: «Ma perché continuare a parlare di sistemi elettorali, di Vendola, di Casini e delle varie alleanze? Tutto ciò ha poco attinenza con la vita reale». Poi non ha risparmiato nemmeno i mostri sacri della sinistra, come il “glorioso” ’68. «Mi spiace non fare felici i sostenitori di quel periodo, ma spesso è diffuso un concetto di uguaglianza un po’ pericoloso – sottolinea -. Uguaglianza non è infatti portare tutti allo stesso punto, ma fare in modo che tutti abbiamo le stesse opportunità di partenza». Un concetto di merito che è una delle parole d’ordine del nuovo programma, che è in corso di elaborazione dal “rottamatore” e da tutto il suo staff. Si tratta di una serie di proposte per il Paese che sono state presentate a Lodi con un stile innovativo: ricette concrete in un mix di divertenti gag e pezzi di celebri video proiettati su uno schermo (tratti da film come “Non ci resta che piangere” o “La ricerca della felicità”).

Salito sul palco delle Vigne Renzi ha parlato per circa un’ora e con coraggio si è lanciato anche in proposte economiche. «Non è possibile che in un Paese civile la pressione fiscale sia così alta – enuncia – e non è vero come ci vogliono far credere che le tasse non si possono abbassare. Se saremo eletti introdurremo degli sgravi fiscali per coloro che hanno uno stipendio sotto i 2mila euro netti. Questo darebbe modo a tante persone che fanno fatica di avere un po’ di ossigeno in più». E anche sull’argomento dell’Europa prova a contagiare la platea. «Non dobbiamo vedere il vecchio continente come una signora bisbetica che spesso ci rimprovera – asserisce – ma come un modello di convivenza che ci ha garantito 60 anni di pace. Dobbiamo guardare al futuro e tentare di sognare. Sperare che ci possano essere nelle prossime generazioni anche gli Stati Uniti di Europa». Una prospettiva di futuro che è una delle linea guida dell’impegno del sindaco di Firenze, che guarda ad «una politica che sappia riacquistare speranza e sia in grado ancora di puntare al domani».

Una sfida che è stata raccolta dal giovane David Bosoni, consigliere comunale Pd di Lodi, che ha aperto l’incontro di ieri alle Vigne. «Mi piacciono le sfide difficili e quella di Matteo è una scommessa che ho accettato – interviene dal palco – vogliamo metterci la faccia per fare in modo che la politica non venga più vista solo come qualcosa di negativo, ma sia anche portatrice di grandi idee, come pulizia, merito e coraggio». Infine sullo sfondo sono riecheggiate le parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, prese a prestito come augurio di una politica che sappia rispondere alle attese anche dei bimbi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA